Amarone della Valpolicella, un piacevole errore.

L’Amarone della Valpolicella è un vino molto apprezzato e di successo tra gli esperti di enologia. 

L’Amarone della Valpolicella nasce da diverse uve. La disciplinare vuole che sia composto di Corvina tra il 45% e il 95%, Corvinone al massimo per il 50% e Rondinella tra il 5% e il 30%, in più altri vitigni a bacca rossa fino ad un massimo del 25%. La sua caratteristica principale, ignorata dai più, è che si tratta di un vino passito.
Come accennato prima, l’Amarone della Valpolicella nasce grazie ad un errore relativo proprio alla vinificazione di un passito veneto, il Recioto della Valpolicella. 
Successe infatti che, nella Cantina Sociale della Valpolicella, qualcuno si dimenticò alcune botti di Recioto.
Era il 1936, e il capocantina Adelino Lucchese assaggiò quel vino rimasto a lungo in botti dimenticate, aspettandosi di degustare un vino amaro. Il vino gli piacque così tanto che esclamò: “Questo non è un amaro, è un AMARONE”, volendo dire che quell’errore fu tutt’altro che uno sbaglio. 
Davanti a questo ‘nuovo’ passito, il direttore della cantina decise di etichettare subito come Amarone. Oggi l'Amarone è prodotto da svariate cantine tra cui una delle più prestigiose è sicuramente: Quintarelli Giuseppe
 Il Recioto era fermentato talmente a lungo da diventare secco, corposo, strutturato. Ovviamente ci volle qualche modifica prima di arrivare alla versione ‘ufficiale’ di questo vino, ma verso l’inizio degli anni ’40 si cominciò a produrre il passito ‘amaro’, che dal 1968 divenne DOCG.

Le caratteristiche dell’Amarone della Valpolicella

L’amarone della Valpolicella un vino dal colore rosso rubino molto intenso, di consistenza corposa, pastosa, calda. Al naso risulta intenso e in generale è un vino con note fruttate intense, in particolar modo si percepiscono frutti di bosco e mirtilli, seguite da note balsamiche e speziate, si distinguono cacao, caffè, tabacco. È un vino morbido, equilibrato, ideale se servito con pietanze a base di carni rosse, stufati, grigliate, arrosti, selvaggina e formaggi stagionati.