Tutti i pacchi regalo raccontano una storia. In questo articolo parleremo della nuova confezione dello champagne Ruinart unica nel suo genere e in grado di ridurre gli sprechi.
Ruinart si conferma precursore nel suo settore con questo packaging simile a una seconda pelle, da cui il nome second skin. L’idea rivoluzionaria riprende la mission di Ruinart per uno sviluppo ecosostenibile dell’imballaggio in ogni fase di realizzazione e commercializzazione dei prodotti, dalla cura delle vigne all’esperienza del consumatore.
Del resto, Ruinart è da sempre un’azienda rivoluzionaria. È infatti stata la prima a commercializzare uno Ruinart champagne rosé nel lontano 1764, la prima ad aver acquistato le millenarie cantine di gesso perfette per l’invecchiamento dei vini, ma anche la prima che ha dato il via alla collaborazione con gli artisti nel 1896, commissionando ad Alphonse Mucha l’ideazione di una “campagna pubblicitaria” per promuovere i suoi vini, ma anche la prima ad utilizzare casse di legno per trasportare le sue bottiglie nel 1769.
Essere sostenibili ai giorni nostri è la condizione necessaria per una crescita che accontenti i bisogni di oggi, senza negare la possibilità delle prossime generazioni di accontentare i propri. Per questo motivo era d’obbligo produrre un packaging ecosostenibile.
Questo packaging è fatto con fibre di legno naturali che arrivano da foreste europee amministrate seguendo criteri sostenibili, oltre a ciò, il fatto che sia 9 volte più leggero permette di ridurre del 60% l’impronta di carbonio dell’imballaggio.
La bottiglia sembra avere una seconda pelle in carta, l’imballaggio segue in modo eccellente le curve tipiche di questa bottiglia garantendo l’integrità dell’aroma Ruinart fino alla sua degustazione.
Ci sono voluti sette prototipi prima che si arrivasse a questo risultato, in cui la carta si modella in un solo pezzo riproducendo perfettamente la sagoma della bottiglia, conferendo così un’eleganza unica.
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