Vino dei re e re dei vini, questa è da tempo l’espressione che accompagna il Barolo, uno dei vini rossi più famosi in Italia e nel mondo.
Oggi il Barolo è un vino ambitissimo, alcune bottiglie sono ricercatissime dagli appassionati, quali ad esempio Giacomo Conterno Monfortino 2013 e Gaja Dagromis 2015.
Una parte del suo successo la deve proprio a Re Carlo Alberto di Savoia che dopo aver saputo di un nuovo vino più strutturato e corposo rispetto ai rossi del tempo chiese alla Marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti di poterlo assaggiare. La Marchesa Giulia aveva avuto il merito di cambiare radicalmente il Barolo, che precedentemente era un vino dolce e leggermente mosso risultato di una fermentazione all'aria aperta: la sua azione portò alla costruzione delle cantine sotterranee, che crearono un microclima protetto dove il vino potesse invecchiare in modo controllato, incrementando corpo e struttura.
I Falletti di Barolo inviarono al Re Carlo Alberto 325 botti, una per ogni giorno dell’anno tranne i giorni di Quaresima. Il Re fu entusiasta di questo vino e, dopo averlo condiviso anche con le famiglie più potenti dell'epoca, acquistò una tenuta a Verduno per produrvi il proprio Barolo.
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A rendere ancora più popolare il Barolo ci pensò qualche anno dopo anche Camillo Benso Conte di Cavour, che ne avviò la produzione e iniziò a utilizzarlo come vino istituzionale per riunioni più o meno formali, compresi i festeggiamenti per l'Unità d'Italia, nel 1861. Intanto, in seguito alla morte di Giulia Falletti, la cantina che aveva ideato il Barolo fu ereditata prima dall’Opera Pia Barolo, un’istituzione nata per amministrare il patrimonio della famiglia, e poi dalla famiglia Abbona: dal 1895, Pietro Abbona iniziò la sua attività e continuò a far crescere la fama del Barolo in Italia e in tutto il mondo durante il 1900.
Nel 1966 il vino ottenne la Denominazione di Origine Controllata e, dal 1980, il la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, attualmente regolata da un disciplinare molto rigido.
Prima di tutto, i Barolo possono essere prodotti solamente da uve Nebbiolo in purezza: un vitigno fragile tardivo, che come dice il nome inizia a maturare solo a ottobre inoltrato quando arrivano le prime nebbie, con acini abbastanza opachi (un po’ annebbiati...) a causa della presenza di uno spesso strato di pruina.
Solo 11, inoltre, sono i comuni delle Langhe in cui il Barolo può essere prodotto. Tra questi troviamo proprio Barolo, paese dove il Barolo ha origine. Si tratta infatti di uno dei rari casi in cui la denominazione prende il nome dal comune di provenienza.
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