Tutto ebbe inizio nel 1983 quando un giovane produttore di La Morra, Elio Altare, distrugge con la motosega le vecchie botti dell’azienda di famiglia.
Un gesto estremo che arriva da una profonda frustrazione e da una domanda: perché nelle Langhe si fanno tanti sacrifici per un vino che non viene apprezzato fuori da 20 km da La Morra, mentre in Francia vengono prodotti vini costosi e rinomati in tutto il mondo?
Il documentario di Paolo Casalis e Tiziano Gaia racconta la storia dei Barolo Boys. Si tratta di gruppo di giovani viticoltori, Elio e Silvia Altare, Giorgio Rivetti, Roberto Voerzio, Chiara Boschis, Elio Grasso e Lorenzo Accomasso. Ma anche Alessandro e Bruno Ceretto, Beppe e Marta Rinalidi, Beppe Caviola che cominciano a sperimentare soluzioni nuove e innovative per produrre e affinare il loro vino.
Decidono di cambiare la maturazione, passando alle famose barriques, delle piccole botti di rovere che cambiano profondamente il profumo e il sapore del vino. I risultati sono fenomenali e ha inizio una vera e propria "rivoluzione del Barolo".
Se desideri approfondire la tua conoscenza sulle straordinarie produzioni vitivinicole del Piemonte, ti consigliamo di leggere i migliori vini Piemontesi.
La cosiddetta “rivoluzione del Barolo” ha inizio nei primi anni 90 quando i produttori entrano in contatto con un giovane italo-americano, Marc De Grazia, che si propone come intermediario con il mercato americano, l'opportunità era grande come l'estensione di quel paese. Fu così che iniziò nel ’94 un vero e proprio tour di degustazioni negli USA e il nuovo barolo ottenne un successo sorprendente poichè incontrava il gusto di un mercato nascente. Il pubblico, la critica, i ristoratori, tutti impazziscono per questo nuovo prodotto che è un’esplosione al naso e al palato: il Barolo era diventato il nuovo re dei vini.
Ma non tutti in Piemonte apprezzarono la nuova moda, anzi, molti sostennero che questa nuova tecnica di produzione alterasse la vera natura del Barolo. Cominciò una battaglia tra queste due fazioni, i Tradizionalisti e i Modernisti (affinamento del barolo in botte grande e barolo in barrique).
Alla fine, il fronte dei modernisti è tornato in parte sui propri passi e i Barolo Boys hanno preso strade diverse e spesso lontane tra loro. Di quel movimento rimangono oggi molti Barolo affinati in barrique, la cui tipicità è quella di essere bevibili nei primi anni di vita.
Tuttavia, è innegabile che la rivoluzione abbia giovato a tutti: produttori, le stesse Langhe ed in generale non solo al gruppo dei fondatori dei Barolo Boys. L’attenzione che hanno portato su di sé si è poi spostata verso tutti i produttori di Barolo, ma anche verso il Nebbiolo, il Barbaresco e la Barbera, anche loro un tempo sottovalutati, di conseguenza, tutte le Langhe ne hanno goduto e ne godono ancora.
Ad oggi i Barolo di Elio Altare sono apprezzati in tutto il mondo, e se vuoi assaggiare un barolo affinato in barrique, non ti resta che acquistare una delle sue creazioni più famose, il Barolo Arborina.
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