La rivoluzione del Barolo di Giorgio Rivetti

Giorgio Rivetti, il Campè ed i Barolo Boys

In Italia e all’estero hanno avuto molto clamore mediatico tra appassionati e non.
Sono i “Barolo Boys”, la generazione di contadini di Langa che è risuscita a cambiare il modo di interpretare il più celbre vino rosso piemontese, consolidandone il successo sui mercati di tutto il mondo fino ai giorni nostri. Uno dei protagonisti di questa rivoluzione è stato Giorgio Rivetti, direttore della celebre cantina La Spinetta che è oggi una delle più importanti cantine del Piemonte, un vero e proprio punto di riferimento per la produzione di Barolo ma anche di Barbaresco. 

Se desideri approfondire la tua conoscenza sulle straordinarie produzioni vitivinicole del Piemonte, ti consigliamo di leggere i migliori vini Piemontesi.

Il Piemonte e la Toscana di La Spinetta

La Spinetta ha un’estensione di circa 100 ettari vitati, acquistati nel corso del tempo con grande precisione. I vigneti hanno una buonissima esposizione, verso sud, sud-est e sud-ovest, e le viti hanno tutte un’età media che va dai 35 ai 65 anni, perfetta per produrre vini espressivi e compatti.
I vini di La Spinetta sono una prestigiosa interpretazione del Barbaresco, a partire dal 1995, anno in cui vede la luce il Barbaresco Gallina, a cui segue nel 1996 il Barbaresco Starderi e nell'anno successivo il Barbaresco Valeirano. La Spinetta, oltre ai Barbaresco, produce anche vini Barolo, come il Campè, un vino raffinato, forte, strutturato e complesso. Il Barolo Campè arriva dall’omonimo vigneto di Grinzane Cavour e matura per ben 24 mesi in barrique, idealmente legato alla rivoluzione dei Barolo Boys. Un vino sublime con bouquet profondo e speziato di macchia mediterranea, terra, frutta nera e molto altro. Il sorso è ampio e molto intenso, veramente molto persistente.

Nel 2001 La Spinetta si avvicina alla Toscana con la nuova cantina Casanova della Spinetta.
Nel 2011, la famiglia Rivetti acquisisce la cantina Contratto, specializzata in metodo classico Alta Langa DOCG.

Il Rinoceronte di La Spinetta

Cosa rappresenta il Rinoceronte nelle etichette di La Spinetta?

Il Rinoceronte che si vede nelle etichette di La Spinetta è un'incisione del 1505 in occasione della prima apparizione di un rinoceronte indiano a Lisbona. L'artista che disegnò il rinoceronte è Albrecht Dürer ed è considerata un'opera d'arte. La tecnica e la maestria con la quale egli stilizzò la possente bestia fu di ispirazione per molti artisti successivi.

Cantina con botti di barrique

 

La Spinetta: Campè 2018
La Spinetta: Campè 2019
JS 94
La Spinetta: Campè 2001
WS 93
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