Esistono moltissime tipologie di vino, che distinguiamo per proprietà specifiche, a loro volta dipendono da una parte a percezioni sensoriali, che possono essere oltre che a visive anche gusto-olfattive, dall’altra ai diversi passaggi di vinificazione, che creano prodotti diversi. In base a cosa possiamo differenziare i vini tra loro?
La classificazione più immediata è basata sul colore che è la prima sensazione che il vino ci trasmette. La distinzione tra vini bianchi, rossi, e rosati fa riferimento da una lato al colore della buccia del vitigno, dall’altro al metodo in cui un viene vinificato, con o senza macerazione delle bucce nei mosti.
Una seconda classificazione si basa sulla presenza o meno di anidride carbonica nel vino, che porta a suddividere i vini in fermi, frizzanti e spumanti, a seconda della presenza di gas disciolto. Maggiore per gli spumanti, più leggera per i vini frizzanti.
La terza classificazione si basa sul contenuto zuccherino, ossia la quantità di zucchero che c’è al termine della vinificazione (zucchero residuo), questa determina la maggiore o minore dolcezza del vino. I vini fermi si distinguono in secchi, amabili o dolci, mentre per gli spumanti si utilizza una specifica scala di dolcezza che deriva da quella utilizzata per gli Champagne, che va dall’extra-brut (completamente secco) al doux o dolce, con residuo zuccherino superiore ai 50 g/l.
A seconda che i vini siano prodotti utilizzando contenitori inerti (acciaio, cemento, vetroresina, terracotta) o contenitori in legno (barrique, botte grandi) il loro profilo organolettico può subire evoluzioni più o meno accentuate a seconda del tipo e grandezza del contenitore.
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Di recente, agli stili tradizionali di produzione del vino si sono aggiunti dei veri e propri stili di direzione agronomica dei vigneti, distinguiamo quindi i vini da uve biologiche, se la certificazione biologica si limita alla vigna, o di veri e propri vini biologici se anche la vinificazione rispetta determinati parametri e requisiti. I vini biodinamici invece vengono prodotti applicando regole ispirate all’agricoltura biodinamica, una vera filosofia che prende in considerazione ogni aspetto di interazione tra produzione agricola, territorio, ambiente ma anche attività dell’uomo. Questi vini sono molte volte originali dal punto di vista organolettico, visto che viene proibito l’utilizzo delle sostanze di sintesi e di lieviti selezionati artificialmente.
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