Il Lazio è la regione sulla quale sorge l’antica e attuale capitale dell’Italia, Roma. Situata nell’Italia centrale ha una produzione vinicola di tutto rispetto basata principalmente sul vino bianco, che si avvale per la maggior parte della sua produzione di tre vitigini: Malvasia di Candia, Malvasia Puntinata e Trebbiano.
In origine i vini laziali erano rotondi e abbondanti, pensanti per un consumo immediato e destinati alle masse. Oggi invece, lo stile dei vini del territorio si è andato a raffinare, producendo vini più leggeri, asciutti e freschi attraverso metodi di vinificazione più moderni e al passo con i tempi.
L’invecchiamento dei vini non è l’obbiettivo principale delle colture del territorio, i vini del Lazio sono infatti pensati per essere consumati da giovani, idealmente accompagnati all’ottima cucina locale. Perfetti se abbinati a piatti tipici quali porchetta o abbacchio, per spezzare il gusto del vino.
Sebbene il vino rosso della regione non sia il suo cavallo di battaglia, sta venendo riconosciuto negli ultimi anni, iniziando a farsi una nomea di tutto rispetto. Nello specifico i vini prodotti con vitigni quali: Sangiovese, Montepulciano, Merlot, Cesanese e Nero Buono di Coro.
Sono ben 27 le denominazioni DOC che il Lazio ospita sul suo territorio. Le denominazioni DOC bianche sono guidate da Frascati, nella zona sud-est di Roma. Proprio a Frascati, una città caratterizzata da borghi antichi e pittoreschi, si trova infatti la denominazione Castelli Romani DOC. Altra denominazione molto famosa della regione è Est! Est!! Est!!! Di Montefiascone DOC, che viene prodotta nei pressi del Lago di Bolsena.
La denominazione della capitale, Roma DOC fu istituita nel 2011 permettendo così a tutti i produttori locali della città di utilizzarla. Ovviamente questa va in sovrapposizione con tutte le altre DOC del Lazio che posso essere prodotte nella capitale. I produttori di Frascati saranno quindi poco invogliati a utilizzare questa denominazione cosa invece opposta per i produttori di alcune cittadine periferiche che possono oggi essere rappresentati. In alternativa vi è un'apposita IGT della regione per tutti i viticoltori che volessero avvelersene, Lazio IGT.
Altre denominazione che sono riuscite ad affermarsi sono sicuramente Orvieto DOC, denominazione condivisa con l’Umbria e Marino DOC.
A Frascati si trovano due delle tre DOCG della regione Lazio. Once DOCG è la denominazione di Frascati Superiore, destinata prevalentemente ai vini bianchi secchi.
L’altra denominazione è il Cannelino di Frascati destinata unicamente ai vini dolci. L’istituzione di entrambe le denominazioni risale al 2011. La terza denominazione DOCG della regione è Cesanese del Piglio DOCG.
Uno dei vini protegonisti della regione è sicuramente il Velletri, un vino rosso dalla grande robustezza a base di Sangiovese, Montepulciano, Cesanese, Merlot e Ciliegiolo, prodotto come riserva.
Le denominazioni IGT sono invece sei e rappresentano le più diffuse sulle etichette dei vini in commercio prodotti in Lazio.
Infine si può trovare in questa regione ottimo vino da tavola, composto con Cabernet Sauvignon e Merlot come vitigni tradizionali e Cesanese come vitigno locale.
Il Falernum, il leggendario vino dell’antichità, era prodotto in quelli che oggi sonoi territori di Rocca di Mondragone e Monte Massico. I discendenti moderni del Falernum sono rappresentati da Aglianico e Cecubo.
La storia vitivinicola della regione Lazio ha origini molto antiche, come del resto la maggior parte delle regioni Italiane. I suoi primi abitanti furono infatti gli Etruschi anche se il nome Lazio fu assegnato alla regione dai latini.
Il vero periodo d’oro fu ovviamente durante l’impero romano, che riuscì a portare Roma e tutta la penisola a livelli di ricchezza e maestosità mai visti prima d’ora.
Dopo il crollo dell’impero romano, la regione fu trascurata e la sua rinascità si avrà solo nell’Ottocento, periodo nel quale Roma divenne la capitale d’Italia. Il terreno della regione Lazio è lavico e ricco di potassio, permettendo alle uve bianche di godere di un buon equilibrio di acidità.
La vicinanza con il Mar Tirreno garantisce brezze marine che mitigano le temperature più secche e calde della costa, mentre le zone montane sono protette dall’Appennino dai venti freddi che provengono da nord-est.
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