Le Marche sono una regione italiana situata nell’area centrale della penisola, che dal punto di vista vitivinicolo viene associata spesso ai vitigni Verdicchio e Trebbiano.
Le Marche hanno una caratteristica forma “triangolare” in cui i suoi lati più lunghi sono formati dal Mare Adriatico e dagli Appennini. Confina con Abruzzo ed Emilia Romagna e viene separato dall’Umbria esclusivamente dall’Appennino.
Il territorio marchigiano è pieno di aree adatte alla coltivazione della vite. Le colline costiere nei pressi della città di Ancona, il capoluogo, sono un esempio evidente delle potenzialità del terroir regionale.
Il clima nelle Marche è influenzato da diversi fattori quali, principalmente, l’Appennino, il Mare Adriatico e la presenza di svariati fiumi (Tronto, Potenza, Metauro e Nera). I vinaioli della regione lavorano quindi in aree sia calde che fresche, in terreni argillosi e ricchi di calcare che variano a seconda della topografia regionale.
I vigneti locali coprono più di 25000 ettari e riescono a produrre annualmente circa due milioni di ettolitri di vino. La maggior parte di questi ettolitri è venduta come Vino sfuso, da tavola o con la denominazione locale: Marche IGT. Solo il 20% è venduto con denominazioni DOC o DOCG che rispettivamente contano 15 titoli e 4 titoli. La percentuale del 20% è comunque più alta di alcune regioni italiane quali Sicilia e Calabria dove i vini con denominazione significativa sono solo il 5% della produzione annua complessiva.
Le Marche sono una regione conosciuta per la produzione di vino bianco, anche se alcuni rossi locali rappresentano un’eccellenza del bel paese. I vitigni storici, Trebbiano e Verdicchio, sono i più utilizzati. Il Verdicchio nello specifico è coltivato sul suolo della regione da più di 600 anni.
La storia della viticoltura nella Marche è antichissima e risale a più di 1000 anni fa, influenzata come nella maggior parte delle regioni italiane da Etruschi, Romani e Longobardi. È proprio la presenza di vitigni diversi a certificare la storia vinicola tradizionale, che ha dato alla luce negli anni diversi stili di vino.
La denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC è un’emblema del Verdicchio regionale, non solo, anche il Verdicchio di Matelica DOCG è un’altra sublime rappresentazione della vite. Queste denominazioni producono vini dai toni verdi, molto freschi, caratterizzati da una acidità vivace e da lievi sfumature erbacee, in genere abbinati con il Brodetto di Pesce, un piatto tradizionale delle Marche.
Anche il Bianchello del Metauro rappresenta un ottimo vino marchigiano, realizzato con le uve Bianchello coltivate nei pressi del fiume Metauro. I vitigni a bacca bianca qui coltivati sono inoltre il Pinot Bianco, il Pecorino e la Malvasia Toscana.
I vini rossi più rinomati del territorio vengono realizzati utilizzando l’uva Montepulciano o Sangiovese. Questa coppia di uve è ampiamente utilizzata nei rossi del centro Italia, nelle Marche la si usa per produrre il Conero DOCG, una denominazione molto profumata.
Altre uve rosse utilizzate qui sono sicuramente il Ciliegiolo, il Pinot Nero, la Lacrima di Morro e nello specifico la Vernaccia Nera, che viene utilizzata sopratutto in una DOCG locale: Vernaccia di Serrapetrona DOCG; denominazione associata a ottimi spumanti.
Passando alle denominazioni DOC, una coppia imperdibile è certamente Terreni di Sanseverino DOC e Lacrima di Morro d’Alba DOC. Il secondo viene prodotto nell’omonimo comune (Morro d’Alba) ed è un vino rosso aromativo a base di Lacrima di Morro.
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