Una delle regioni più note in Italia e all’estero per i suoi meravigliosi vini è sicuramente il Piemonte, la regione che ospita l’inimitabile Barolo.
Il Piemonte è situato nel nord ovest della penisola italiana, è il territorio italiano con più denominazioni DOCG tra cui, giusto per citare i più famosi: Barolo, Barbaresco e Barbera d’Asti. Nonostante la sua fama in Italia e all’estero sia principalmente dovuta ai suoi vini rossi, l’iconico vino che ha fatto la storia regionale negli ultimi è stato il Moscato d’Asti nelle sue varianti dolce, frizzante e bianco.
Il Piemonte come indica il nome “piè monte” è situato ai piedi delle Alpi occidentali che delimitano il confine della regione nella sua area settentrionale e la dividono con l’area francese della Provenza. Il Piemonte è separato dalla Liguria e dal Mediterraneo dagli Appennini settentrionali.
Il clima della regione, perfetto per la viticoltura si deve proprio alla presenze delle catene montuose, Alpi e Appennini che non solo hanno favorito la coltura del vino ma hanno anche difeso la città dalle invasioni. L’enologia si sviluppò con l’arrivo dei romani e dei francesi nel corso dei secoli.
Proprio la vicinanza con la Francia e lo sviluppo delle tecnologie enologiche ha permesse al Piemonte un vantaggio enorme rispetto alle altre regioni italiane nel mondo vitivinocolo.
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Il Piemonte è patria di alcuni dei vitigni più iconici del paese e del mondo.
La regione del Piemonte viene spesso paragonata alla Borgogna in quanto il suo vasto territorio pullula di piccole aziende vinicole a conduzione familiare molto attente alle qualità, ossessionate dai vini che producono. La Borgogna è la terra del Pinot Noir e la medesima attenzione viene dedicata in Piemonte al Nebbiolo, la vite che ha permesso alla regione di affermarsi internazionalmente.
Le uve del Nebbiolo vengono utilizzate per produrre quattro denominazioni DOCG importantissime: Barolo DOCG, Barbaresco DOCG, Gattinara DOCG e la versione rossa del Roero. Il Nebbiolo è noto per il suo magnifico potenziale di invecchiamento.
Altro vino iconico è sicuramente la Barbera, una varietà di uva con buccia più scura delle colline del Monferrato, rappresenta infatti l’uva più coltivata del Piemonte. Inizialmente veniva usata per produrre vino sfuso o da tavola ma negli ultimi anni la maggior parte dei vini più iconici della regione si avvale di questa uva.
Le Barbera più pregiate del Piemonte vengono vendute classificate come Barbera del Monferrato, Barbera d’Alba o Babrera d’Asti. Vini che rappresentano il classico stile del rosso italiano, piccante e profumato, complesso e dall’acidità bilanciata, con un ottimo profumo di ciliegia. Il Barbera rispetto al Nebbiolo è più facilmente commerciabile in quanto il suo potenziale non necessita di invecchiamento prolungato per esprimersi e questo ha portato alla sua diffusione commerciale recente.
Altra uva rossa iconica della regione è il Dolcetto, che viene usate in diverse DOCG e DOC, alcune delle quali dedicate esclusivamente a questo vitigno. Tra quelle dedicate in modo esclusivo al Dolcetto troviamo: Dogliani DOCG, Dolcetto di Diano d’Alba DOCG e Dolcetto di Ovada Superiore DOCG.
Il nome Dolcetto si rifà a “dolce piccolo” anche se i vini in cui si usa questa uva non sono dolci, tendono piuttosto all’amaro e sono generalmente secchi. Il Dolcetto viene spesso trascurato in favoro di Nebbiolo e Barbera ma col tempo si sta prendendo molte rivincite a livello nazionale e non solo.
Impossibile non citare tra i vitigni da riscoprire il Brachetto, utilizzato proprio per una specifica denominazione Brachetto d’Acqui DOCG, che copre una serie di vini rossi frizzanti e dolci.
Non solo vini rossi in Piemonte, anche i bianchi hanno una nomea ottima in Italia e nel mondo, coprendo diversi stili con svariate uve. Un esempio incredibile è il Moscato d’Asti, seguito dallo Spumante d’Asti (Asti Spumante). Entrambi realizzati partendo da uve Moscato coltivato proprio in provincia di Asti con una piccola differenza tra di loro, il primo è frizzante e dolce e rappresenta la massima qualità delle uve di Moscato, il secondo è invece uno spumante meno ambizioso ma sempre godibilissimo.
Il Gavi è un bianco piemontese per intenditori, meno frizzante dei due precedenti citati. Deve competere con un altro vitigno locale, l’Arneis, che vede come massimo rappresentate il Roero Arneis anche se il primo è di solito preferito dai palati più sopraffini.
L’Erbaluce di Caluso è un altro bianco da menzionare, che ha visto una riscoperta recente grazie all’intensificazione della produzione di vini bianchi in Piemonte.
Assieme a Toscana e Veneto il Piemonte si gioca il primo posto tra i produttori di vino Italiano, tutto questo è stato possibile grazie alle tecnologie enologiche innovative a al clima / topologia della regione. Circa il 40 per cento del vino piemontese è prodotto sotto una denominazione DOC o DOCG, guadagnandosi il primato della categoria in Italia.
Non solo vigneti locali per la produzione di vino bianco, anche varianti internazionali vengono continuamente testate da viticoltori locali quali Viognier e Chardonnay che grazie al terroir locale hanno dato ottimi risultati negli anni.
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