La Sardegna è la seconda isola più grande del Mar Mediterraneo, la sua dimensione è circa tre volte superiore della Corsica, isola francese, e leggermente più piccola della Sicilia. L’isola, nel corso dei secoli, è passata di mano a svariati imperi e popoli e ciò è visibile chiaramente nei suoi usi e costumi, nei suoi dialetti locali, nelle sue opere architettoniche e ovviamente nel vino.
La Sardegna è stata una regione autonoma italiana a partire dal diciottesimo secolo, assieme a Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Aggiungendo a questo anche la sua separazione dalla terraferma, decisamente più netta di quella della Sicilia, capiamo il motivo per il quale il suo rapporto con il vino è stato meno influenzato in passato, rispetto al resto dell'italia, cosa che comunque sta cambiando negli ultimi tempi.
Nonostante la vicinanza dell’isola con Toscana e Lazio, riferendoci alla terraferma, i vitigni più comuni di queste regioni quali Trebbiano, Barbera, Montepulciano e Sangiovese sono rari nei vigneti sardi. Sono invece più comuni varietà francesi e spagnole, ad esempio il Grenache, chiamato Cannonau, comune anche il Cabernet Sauvignon e il Carignano.
Varietà italiane rinvenibili sul territorio sardo sono sicuramente Malvasia e Vermentino, quest’ultimo diffuso anche in Corsica e chiamato in francese Rolle. Infine il Moscato Bianco è comune nei vigneti sardi e più in generale in tutto il mediterraneo. Per le varietà di vitigni esclusive della Sardegna troviamo invece il Torbato, il Semidano, il Niederra, il Nuragus, il Monica e il Nasco. Nello specifico gli ultimi tre vitigni trovano la loro applicazione in denominazioni DOC specifiche di Cagliari.
La Sardegna conta un alto numero di denominazioni, il territorio infatti conta più denominazioni DOC e IGT di Basilicata e Calabria assieme, pur avendo una produzione di vino annuale nettamente inferiore a qualunque altra regione italiana. La viticoltura rappresenta un’entrata minoritaria per l’economia sarda pur mantendendo comunque una tradizione invidiabile. Solo una piccola percentuale dei terreni è destinata alla coltivazione di vino nonostante clima e paesaggio decisamente favorevoli alla vite.
La maggior parte delle terre coltivate con vite si trovano nella costa occidentale dell’isola, qui si trova la maggior parte del vino prodotto sotto le denominazioni sarde più famose quali Cagliari DOC, Carignano del Sulcis DOC, Vernaccia di Oristano DOC, Alghero DOC e Malvasia di Bosa DOC.
L’unica denominazione DOCG della Sardegna è il Vermentino di Gallura DOCG.
La regione non ha ancora espresso il suo massimo potenziale in termini di vino, difatti c’è ancora spazio per ulteriore espansione. Il territorio ha un eccellente combinazione di pianure e colline oltre che una diversità di climi invidiabile.
Il clima è più indulgente rispetto ad aree con la stessa latitudine quali Turchia e Grecia, questo per via delle brezze rinfrescanti del Mediterraneo.
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