Personal sommelier e wine advisor
Oggi vi parlo di un azienda particolare, piu che altro per la sua storia. Ci troviamo a Torrenieri, frazione ad est di Montalcino.
L'azienda, che all'epoca non conoscevo, mi viene segnalata da un amico e allora con mia moglie decido di andare a visitarla.
Arriviamo in azienda e mi trovo degli stabili di recente costruzione e penso di essere arrivato in un azienda nuova, costruita da investitori. Invece mi sbagliavo. L'azienda è di proprietà della famiglia Terzuoli, ma andiamo con ordine.
Alla fine della seconda guerra mondiale Gino Terzuoli acquista dei terreni in zona Torrenieri. Nasce cosi l'azienda Santa Giulia dove si coltivano cereali e si alleva la razza chianina. Dei quattro figli di Gino due rimangono a gestire l'azienda è cosi che da una ristrutturazione aziendale ad un fratello rimane il Podere Santa Giulia, mentre Bruno fonda l'azienda “SassodiSole”.
Il nome deriva dal grande masso ubicato all'ingresso dell'azienda, trovato durante i primi sbancamenti, che diventa caldissimo esposto appunto al Sole. Infatti, Gino il nonno di Roberto, all’ombra di quella pietra con gli altri contadini mettevano il fiasco di vino e l’acqua e quando andavano a dissetarsi capitava, per sbaglio, di toccare il sasso, che scottava, e allora dicevano: questo sasso è fatto di sole!
Questo ha ispirato sia il nome della località che il nome della nostra azienda”. Bruno continua la produzione di cereali, ma coltiva anche vigne. E con il figlio Roberto, laureato in agraria e consulente di varie aziende del territorio, tra cui anche Biondi Santi, che si ha la svolta e il focus principale diventa la viticoltura.
L'azienda, gestita a livello familiare, conta 90 ettari principalmente boschivi. Di questi 1 è coltivato ad oliveto e 10 a vigneto, per la maggior parte Sangiovese Grosso ad un altitudine di circa 300 metri e con esposizione sud, sud-ovest. Gli ettari sono 4 a Brunello, 1 a Rosso e 5 a Orcia Doc.
Le lavorazioni in vigna sono rigorosamente manuali e dal 2013 l'azienda è certificata biologica.
Durante la vendemmia, rigorosamente manuale, la selezione delle uve è molto certosina e severa.
La cantina è stata costruita nel 2002, la prima annata di Brunello è del 2001. Qui si trovano un connubio tra tecnologia e tradzione. Ma l'idea di produzione è cmq tradizionale, le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni e nella cantina di affinamento dominano le botti grandi da 35 e 50 hl prodotte da Garbellotto.
E proprio nella cantina che degustiamo i vini. L'azienda produce circa 60.000 bottiglie divise tra varie etichette: un Rosso di Montalcino, 3 Brunello, 1 Brunello Riserva, 2 Orcia Doc e 1 spumante rosato metodo Charmat. Come detto tutto a base Sangiovese grosso. Nelle etichette di Brunello c'è un piccola selezione della quale si occupa esclusivamente Bruno e che affina 4 anni in legno, e chi si chiama Brunello di Montalcino “Bruno”.
Azienda in costante crescita qualitativa come tutto l'aerale di Montalcino dopotutto.
Ora qualche vino degustato. Devo segnalare che all'epoca della visita avevo trovato molto interessante anche l'Orcia Rosso, ma non ricordandolo benissimo non lo andro a recensire.
SassodiSole Rosso di Montalcino 2018
Naso di frutta rosa e rose, finale la viola esce leggeremtne. Vino dal tannino morbido, buona acidità per un vino fresco che si adatta a pranzi semplici e va bene un po a tutto pasto.
Un vino pieno e con una bella persistenza che si lascia bere. Un vino che proverei a tenere in cantina qualche anno. Con Pinci all'aglione.
SassodiSole Brunello di Montalcino 2012
Un buon brunello dai profumi classici di frutta e fiori, finale di spezie e viola poi note di cacao e qualcosa di cioccolato. Al palato e pieno, ampio, elegante con una buona freschezza e tannino elegante.
Finale persistente e comunque in progressione gustativa molto molto interessante. Selvaggina è il classico, ma anche una buona bistecca alla fiorentina. Forse leggermente troppo morbido per i miei gusti, ma un bel prodotto.
SassodiSole Brunello di Montalcino riserva 2010
Nasce solo nelle migliori annate. Al naso frutta, tanta frutta rossa, con anche sentori speziati e di liquirizia e sentori minerali nel finale. Al palato buon bilanciamento tra acidità, e sapidità con il tannino ben presente ma molto elegante.
Finale lungo e persistente. Uno di quei vini da bere seduti in poltrona. Con il cibo direi uno goulash di cinghiale
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