Personal sommelier e wine advisor
Siamo a Nord di Montalcino in località Sferracavallo vicino al “cru” Montosoli. L'azienda Le Chiuse è legata a doppio filo all'azienda Biondi Santi.
Infatti i possedimenti derivano dal ramo Santi, ovvero quando la figlia di Clemente Santi, Caterina, sposò Jacopo Biondi portò in dote questi possedimenti. Il figlio Ferruccio, rispettando il volere della madre aggiunse il cognome Santi al suo. Nasce qui cosi Biondi Santi.
Tancredi figlio di Ferruccio lasciò in eredità questi possedimenti alla figlia Fiorella, sorella di Franco, con la promessa di non vendere questi possedimenti, perché è da qui che nascono le Riserve Biondi Santi.
Fiorella ha sempre dato in affitto questi terreni al Fratello Franco, proprietario de Il Greppo. Fiorella è scomparsa nel 1986 e alla scadenza del contratto nel 1991 la figlia Simonetta Vallini con il marito Nicolò ha iniziato a produrre per conto proprio il Brunello Le Chiuse.
Ha ristrutturato la fattoria, il Casale, la Cappella e costruito una cantina sotterranea.
L’ azienda, attualmente, è costituita da 18 ettari complessivi tra bosco, vigneti e oliveti situati sul lato nord/nord-est della collina di Montalcino a circa 330 mt slm e sul lato sud-est a 500 mt slm.
È gestita dal figlio di Simonetta, Lorenzo Magnelli mentre la moglie Stella si occupa dell'agriturismo.
I vigneti, tutti a Sangiovese Grosso, sono 5 con un'età scalare di 26, 16, 14, 10 e 2 anni, per un totale di 8 ettari. Le viti allevate a cordone speronato sono per la maggior parte create da una selezione massale proveniente dalla tenuta Il Greppo. La densità media di impianto è di circa 4000 ceppi per ettaro.
L'agricoltura è biologica dal 2001. Il terreno è di origine oceanica, quindi ricco di materiale fossile. È costituito da striature argillose oltre che da una buona presenza di galestro e tufo. Per la Riserva, come per tradizione tramandata dal Greppo, vengono selezionati i grappoli più piccoli della vigna più vecchia (Biondi Santi fa la Riserva solo in alcune annate in vigneti con oltre 25 anni).
Selezionando i grappoli si cerca maggiore concentrazione ma soprattutto maggiore acidità che viene garantita dall’età della vigna. Senza una maggiore acidità il Brunello sarebbe solo più pesante. Un Brunello prodotto così però, che diventa quindi Riserva, ha bisogno di ben più di 5 o 6 anni per iniziare ad esprimersi al meglio.
La Riserva non si fa sempre ma solo nelle annate migliori che lo permettono. Dal 2010 Lorenzo ha deciso di tenere la Riserva 10 anni in cantina e uscire quindi nel 2020 anziché nel 2016 (come il disciplinare consentirebbe). Ciò ha portato al quasi raddoppio della cantina. Ci sarà la riserva 2012 e 2013 non ci sarà la 2011 e 2014. Poi si vedrà, dice Lorenzo ma probabilmente ci saranno la 2015 e 2016.
La filosofia è praticamente fedele al protocollo Biondi Santi. Se l'annata non lo permette il vino derivante da uve destinate al Brunello viene declassato a Rosso. Ecco perché stando attento all'andamento dell'annata si possono trovare dei Rossi che sono dei piccoli Brunello cosi come dei grandissimi Brunello che hanno anche all'interno le uve della riserva non prodotte in quell'anno.
Praticamente si fa il Brunello solo quando l'annata lo permette, stessa cosa per la riserva. Sul mercato deve andare un prodotto degno del nome Brunello di Montalcino, questo il pensiero di Lorenzo. Quando ascolto Lorenzo mi sembra di ascoltare Franco Biondi Santi, in particolare quando dice che “la caratteristica principale che deve avere una Riserva è la longevità.
Sarebbe sbagliato pensare la Riserva come un Brunello di maggiore qualità: è un’altra cosa, è un’idea diversa con una progettualità diversa rispetto a un’ annata”.
E poi aggiunge che ogni tanto lui sarebbe favorevole, secondo l'annata, ad allungare il tempo di rilascio del Brunello Annata.
L'azienda è condotta in biologico, praticamente dalla nascita. Lorenzo spiega che è molto più semplice a Montalcino, in quanto il territorio è perfetto per questo, a partire dalle “ventilazioni” e dal clima più asciutto.
Qua in zona sempre più aziende vanno verso questa strada. L’importante è che si punti alla qualità, qualunque filosofia produttiva sia decida di intraprendere.
Poi iniziamo a parlare della zonazione. Lorenzo è favorevole, ma di questo parleremo più avanti. Ora parliamo dei vini prodotti a Le Chiuse.
Il risultato è la produzione di un vino caratterizzato da un’esaltazione dei profumi e aromi, con un bel corpo ma con gradazioni mai eccessive.
Le Chiuse ogni anno produce quasi 30.000 bottiglie di vino tra Rosso di Montalcino, Brunello di Montalcino, Brunello di Montalcino Riserva ed uno spumante metodo classico chiamato Stellare, dedicato alla moglie di Lorenzo, innamorata delle bollicine.
Vini che sono di livello qualitativo altissimo, che seguono anche qua la storia creata dalla famiglia Biondi Santi, una sorta di cordone ombelicale, impossibile da interrompere.
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