Vignai da Duline, la Chioma Integrale raccontata da Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo


Personal sommelier e wine advisor

Vignai da Duline: il rispetto della terra

Giornata di un sole splendido di fine marzo. Salgo in macchina e mi dirigo verso la zona di Manzano e San Giovanni al Natisone; per la precisione mi trovo a Villanova dello Judrio nella sede dell'Azienda Agricola Vignai da Duline. Alle 10:30 puntuale vengo accolto da Lorenzo, titolare assieme alla moglie Federica.
Ci salutiamo e iniziamo a parlare subito di conoscenze comuni e del fatto che ho avuto la fortuna anni fa di degustare la prima annata di Morus Alba.
A piedi ci dirigiamo verso uno dei due poderi, Duline, a circa 500 metri dall'azienda. Vignai da Duline nasce negli anni ‘90 quando Lorenzo viene in possesso proprio del vigneto che ci accingiamo a raggiungere.
Mi spiega che la loro filosofia è il rispetto della terra, e del patrimonio vinicolo, infatti le viti sono spesso molto vecchie, anni ‘20 e qualcosa anche del 1908.

Mentre passeggiamo per il vigneto Lorenzo mi illustra le varie varietà che vi trovano dimora, parliamo di tocai giallo, tocai verde, parliamo di portainnesti, di cura della vigna ecc. Sorprende la grande cultura che ha Lorenzo in tutto ciò che riguarda la campagna, con un grande focus sui portainnesti, chiaramente il Rupestris è il suo prediletto.

La passione che mette in campagna e nella cura del vigneto secondo me ha pochi eguali. Il vigneto Duline è di 4 ettari, con tante varietà presenti, ci troviamo anche i cavalli al pascolo (cavalli che montano le figlie, infatti appena in fondo al podere c’è la casa di Lorenzo e Federica).
Gestiscono anche un terreno a Nord di Manzano, di circa 6 ettari vitati, circondato da quasi 10 ettari di boschi denominato Ronco Pitotti. La biodiversità è incredibile anche qua. È un terreno che non ha visto la “rivoluzione chimica” (passatemi il termine) degli anni ‘70 e ‘80: fu rilevato da Anna Pitotti e suo marito, Francesco Valori, nel 1979 attraverso una transazione familiare, da zia a nipote.
Conservando l’originaria sistemazione a balze, senza bisogno di riconversioni, per il suo essere bio da sempre! Dal 2001 lo gestiscono Federica e Lorenzo. È stato lui a curarne le viti una ad una. È stato un lungo lavoro di micovinificazioni, c'erano infatti più di 20 varietà con vari biotipi: Pinot nero, dove ha provato a recuperare i vecchi cloni con varie prove di innesto su diversi portainnesti, vecchi cloni di Merlot – un biotipo a bacca piccola e grappolo spargolo – e Sauvignon – di nuovo importato nel ‘700 dalla Francia e oramai introvabile anche oltralpe. Qui abbiamo anche il Tocai Giallo vitigno molto presente in Friuli agli inizi del ‘900 ormai quasi estinto e difficile da trovare, tranne da qualche piccolo produttore, proprio su input di Lorenzo.
Sul Tocai abbiamo fatto una bella chiacchierata, dove volevo cercare di capirne la differenza, ed in effetti il Tocai Giallo e Tocai Verde sono completamente diversi, ma di questo ne parlerò nei prossimi giorni in un articolo a parte. Troviamo inoltre lo Schioppettino e Malvasia Istriana.

Camminando per le vigne si ha proprio il piacere della natura e di stare tra la natura. In conclusione l'azienda di Lorenzo e Federica è una piccola realtà, che con la filosofia della tradizione e del territorio produce circa 20.000 bottiglie, di vini naturali con attenzione ed il rispetto dell'ambiente e della natura circostante. I terreni non vedono diserbanti da oltre 40 anni, solo piccoli trattamenti a rame e zolfo.
Con i terreni sani e puliti si arriva ad avere una grande materia prima. E con una grande materia prima in cantina e tecniche di vinificazione semplici e tradizionali, si ottengono vini che esaltano al meglio la ricchezza del territorio, vini che sono espressivi e tipici, spontanei e, soprattutto, genuini.
Le botti in legno utilizzate sono sempre botti “esauste”.

Una curiosità: per scelta non si pratica la cimatura annuale così da lasciare le piante in perfetto equilibrio. Sembra che molte aziende soprattutto in Friuli-Venezia Giulia abbiano iniziato a seguire questa filosofia negli ultimi anni, e anche a Bordeaux, proprio da alcuni esperimenti fatti da Lorenzo in quella zona, alcuni Chateau hanno attuato questa filosofia. Per esprimere questa pratica è stato coniato il termine “chioma integrale”, espressione nata anche come riferimento divertente alla chioma dei capelli di Lorenzo.

panorama XXX

Vignai da Duline: vini degustati

  • Vignai Da Duline Friulano 2018: da vecchie viti (’20, ’36) della Duline. Lo beviamo mentre Lorenzo mi spiega l'origine e la differenza dei vari Tocai. Sentori minerali, di agrumi, fiori, frutta a polpa gialla. Al palato è dritto e verticale all'inizio, forse anche perché appena aperto, poi in realtà diventa ampio, con la sapidità in equilibrio con la freschezza. Chiude lungo con sentori di agrumi. Da abbinare ad un bel piatto di Prosciutto crudo di San Daniele. Malvasia Chioma
     
  • Vignai Da Duline Integrale 2018: aromi di frutta fresca, agrumi, sentori vegetali e di erbe aromatiche, tra cui la salvia e il timo. Il palato è armonico, succoso, una bella sapidità, buona freschezza e buon finale con gli agrumi in evidenza.
     
  • Vignai Da Duline Giallodi: da uve tocai giallo, prodotto solo in Magnum. Uve dal Ronco Pitotti raccolte a perfetta maturazione, circa mezzo chilo per pianta. Qua l’ho assaggiato da botte annata 2020. La botte non è per niente invadente anche se si capisce che ci fa un passaggio. Sentori di frutta tropicale in primis, con spezie dolci a seguire, ma è un susseguirsi di frutta al naso che cambia di continuo, con anche sentori floreali e qualcosa di vegetale. Il palato è fresco, sapido, pieno, ampio, lungo. Un vino incredibile, un vinone, un vino ricco e potente, ma elegantissimo in perfetto equilibrio. Un’unione incredibile tra caratteristica del vitigno, le età delle viti, “mano” e sensibilità di Lorenzo e Federica. Un vino indimenticabile.
     
  • Vignai Da Duline Morus Alba 2010: uvaggio di Malvasia istriana dalla Duline 65% e Sauvignon dal Ronco Pitotti. Erba tagliata, salvia, anice, agrumi, acqua di fiori, tanta frutta esce verso il finale soprattutto tropicale. Anche qua le botti non si percepiscono. Il palato è fresco, sapido, morbido, in lunga progressione, molto ricco e una grande persistenza. Un vino incredibile, da bere con il pesce partendo proprio dai piatti di crudo.
     
  • Vignai Da Duline Morus Nigra 2008: Refosco dal Peduncolo Rosso. Da impianti del ’96 (Duline) e del ’05 (R.Pitotti). Frutta in grande varietà al naso, con mora, mirtillo, gelso (la morus nigra), marasca, amarena, poi sentori balsamici e speziati. Il sorso è strutturato, energico, in progressione continua, bella freschezza, tannino fitto e ben presente, avvolgente e pieno. Persistenza lunghissima da farne un vino da carne, ma io andrei di formaggi stagionati. Un vino che ti resta in testa per tanto tempo. Ci Vorrebbero più Lorenzo e Federica nel mondo vino.

Consiglio a tutti gli scettici del vino naturale, produttori in primis di fare una visita a questa fantastica azienda. Nei prossimi giorni parleremo del tocai....... Seguitemi

Sante Marie Colleoni: una esperienza unica con Emanuele Muzzo

Emanuele Muzzo visita Sante Marie Colleoni: un'incredibile incontro con Marino Colleoni, uno dei produttori più naturali d'Italia.

Pian dell'Orino: storia e degustazione con Emanuele Muzzo

Verso Montalcino con Emanuele Muzzo, degustando i migliori vini Toscani: Brunello, Rosso di Montalcino e Piandorino nella tenuta Pian dell'Orino.

Monteraponi: degustando nel cuore del Chianti con Emanuele Muzzo

Dentro il cuore del Chianti, alla ricerca dei migliori vini Toscani con Emanule Muzzo che ci delizia con un altro dei suoi articoli.

Degustando i vini Silvano Follador con Emanuele Muzzo

Emanuele Muzzo racconta la storia dell'azienda Silvano Follador e degusta il Prosecco Extra Brut 2020 insieme al vino Bianco Fermo 2019.

Pietroso: storia e degustazione con Emanuele Muzzo

Pietroso, Montalcino. Storia e degustazione dei vini Brunello e Rosso di Montalcino narrati da Emanuele Muzzo.