Sesta di Sopra raccontata da Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo


Personal sommelier e wine advisor

Sesta di Sopra: tra i vigneti di Montalcino con Emanuele Muzzo

Siamo in tour di aziende a Montalcino, solitamente quando viaggio in visita a cantine e aziende mi prendo sempre del tempo per rilassarmi o passeggiare tra le vigne. Quel giorno però la giornata piovosa mi ha impedito di farlo, abbiamo quindi deciso di continuare il nostro viaggio alla ricerca di qualche nuova e piccola realtà.

Eravamo nella zona di Castelnuovo dell'Abate e l'appuntamento serale era da Cupano, quindi decido di percorrere la strada che va da Castelnuovo dell'Abate a Sant'Angelo in Colle.

Qui a metà strada ci sono due aziende dal nome simile, infatti abbiamo la più famosa Tenuta di Sesta e appena sopra appunto Sesta di Sopra. Come potete immaginare siamo in località Strada di Sesta, infatti questa era una vecchia via di comunicazione etrusca. Veniamo accolti nella piccola azienda da Ettore Spina ed Enrica Bandirola, e praticamente nella loro sala ci raccontano la loro storia mentre degustiamo i loro prodotti. Questa è una delle migliori zone a Sud di Montalcino, una delle più vocate per la produzione di Brunello.

I titolari cercavano un podere da acquistare per trasferire le famiglie, quando si imbattono in questo podere con casale abbandonato, lo acquistano nel 1980 con 44 ettari di terreni e decidono di restaurarlo. Il casale era un’antica torre di avvistamento che “guarda” a Sud-est.
I costi però sono alti e cosi decidono di recuperare 2 ettari d'oliveto e di impiantare un primo vigneto, seguito da un secondo per un totale di 2,8 ettari. Iniziano la coltivazione della vite e degli ulivi così da riuscire ad avere i giusti mezzi di sostentamento per continuare il loro progetto.
La prima annata di vino è la 1999 e il risultato è buono fin da subito. Oltre ad essere in un luogo suggestivo dal punto di vista della bellezza paesaggistica, microclima e suolo sono favorevoli alla coltivazione della vite.
I venti freschi provenienti dal Monte Amiata, la vicinanza del fiume Orcia, il mare in lontananza, le altitudini tra i 280 e i 350 metri, i suoli di origine eocenica, ricchi di scheletro, calcare e argilla: tutto questo concorre a dar vita a grappoli di Sangiovese perfettamente sani e maturi.
A ciò si aggiunge l'attenta conduzione familiare che, anche se convenzionale, ha dato una particolare importanza all'impianto di Sangiovese Grosso di vari cloni, come da tradizione della zona a cordone speronato, e alla successiva coltivazione, seguendo le più moderne tecniche viticole.

La cantina, piccola ma funzionale, ha botti di Rovere di Slavonia da 30 hl. La produzione è di circa 7000 bottiglie. Ettore ed Enrica sono aiutati da Giancarlo Pacenti, loro grande amico nonché titolare di un’azienda a nord di Montalcino.
Mentre degustiamo i vini, all'esterno imperversa un temporale minaccioso, e così si continua il racconto con aneddoti vari e scoprendo la passione per questo posto che loro definiscono “magico”.

La vendemmia, manuale, avviene ai primi di settembre, le uve arrivano in cantina in piccole cassette per preservare l'integrità delle uve, la fermentazione avviene in tini di acciaio. Successivamente il Brunello invecchia 24 mesi in botte di rovere di Slavonia, il Rosso di Montalcino in botti piccole di rovere francese. Ultimo aneddoto prima di visitare la piccola cantina è che il nome del podere "Sesta di Sopra" è affiancato da un antico simbolo etrusco, raffigurante il sole, che è stato ritrovato in azienda. Simbolo di buon auspicio secondo la famiglia Spina. I vini rispecchiano perfettamente il terroir di questa zona, per chi di Brunello ne “mastica” un po’.

Ecco le mie impressioni sui vini che ho degustato:
 

Sesta di Sopra Rosso di Montalcino: sentori di frutta e vaniglia. Ha bisogno di riposare qualche anno per integrare il legno. Bella beva, leggermente austero. Rimane comunque un bel prodotto.

Sesta di Sopra Brunello di Montalcino 2010: molto fruttato, con frutti rossi a farla da padrone, ciliegia, lampone prugna, spezie e tabacco nel finale. Al palato è ricco, pieno, con una bella freschezza e discreta persistenza.

Sesta di Sopra Brunello di Montalcino 2015: è meno fruttata con un tannino ben presente, secco nel finale, ampio al palato ma il tannino non è ancora perfettamente levigato, buona la persistenza. Una bella beva, forse leggermente rustica. Ci mette tempo ad aprirsi, il giorno dopo sviluppa più frutto e il tannino è già più aggraziato.

Sesta di Sopra Brunello di Montalcino Riserva 2010:Vino che ha bisogno di tempo per aprirsi. Poi come frutta richiama completamente l'annata solo che sviluppa più tabacco, spezie e cioccolato. Piu elegante anche al palato, con una freschezza e morbidezza che ben si bilanciano, buona la persistenza, sicuramente longevo da riprovare tra qualche anno.

Vini molto interessanti per un’azienda sicuramente in crescita. Ne sentiremo parlare!

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