Personal sommelier e wine advisor
Oggi andiamo a Sud di Montalcino - Italy leggermente verso ovest, ci troviamo tra la località Tavernelle e la località la Villa praticamente in zona Santa Restituta. Qui hanno sede un paio di aziende molto interessanti, quali Pieve Santa Restituta, ma soprattutto Case Basse di Soldera, del compianto Gianfranco, azienda della quale parleremo in futuro.
Appena si imbocca la strada sulla sinistra però, troviamo un’altra azienda storica di Montalcino e molto interessante dal punto di vista qualitativo.
Oggi vi parlo di Caprili della famiglia Bartolommei.
Appena imbocchiamo la strada comunale di Santa Resituta troviamo la gran parte dei vigneti dell'azienda, che si trova subito dopo (un’altra parte è situata a sud di Montalcino nel comune di Cinigiano, fuori dunque dall'areale di Montalcino e dedicata alla produzione di altri vini Igt Toscana).
L'azienda viene fondata nel 1965 da Alfio Bartolommei che da mezzadro della famiglia Castelli-Martinozzi, padroni della Tenuta Villa Santa Restituta, acquista da loro il Podere Caprili. In questo periodo si impianta il primo vigneto chiamato “Madre” da cui ancora oggi si ricavano i cloni varietali per le nuove vigne. La prima annata di Brunello, la 1978, è stata commercializzata nel 1983.
Attualmente gli ettari sono circa 15 coltivati per la maggior parte a Sangiovese grosso. In vigna si tende ad utilizzare solo rame e zolfo, con tutti gli interventi ridotti al minimo, con la prospettiva di arrivare al biologico con idee e principi anche di agricoltura biodinamica. In cantina si vinificano solo le uve di proprietà, ed anche qua gli interventi sono ridotti al minimo con la fermentazione che è rigorosamente con lieviti indigeni al fine di evitare omologazioni di gusti e profumi.
La qualità dei vini è in costante crescita e l'ingresso dei figli di Alfio in azienda (Paolo, Manuele, Paola e Giacomo) sta alzando ancora di più l'asticella della qualità e della sostenibilità ambientale.
È stata anche inaugurata da 5-6 anni la nuova cantina dove trovano dimora le botti di Rovere di Slavonia per l'invecchiamento dei vini, infatti la filosofia aziendale è da sempre quella tradizionale, quindi la produzione del Brunello è classica.
Da segnalare che l'azienda è una delle poche a produrre ancora il tradizionale Moscadello di Montalcino da uve Moscato bianco, il vino più antico e storico di Montalcino, già decantato da Francesco Redi nel suo ditirambo “Bacco in Toscana “.
Naso classico da moscato, fresco, floreale e fruttato, l'aromaticità si sente tutta. Al palato è dolce e fresco, con una bella persistenza che gioca tra floreale e fruttato.
Al naso predomina la frutta rossa, poi è agrumato. Al palato è teso, elegante e fresco con un tannino ben presente ma non invadente e nel finale ritorno agrumato. Un classico Rosso di Montalcino da bere con le tagliatelle al cinghiale
Uno dei top dell'annata 2016. Naso e sentori classici della zona Sud-ovest di Montalcino. Molto balsamico, affumicato con sentori di sottobosco, mirtilli, fragoline, marasca. Palato è fresco, speziato con tannino presente ma non invadente e lunga persistenza. Un classico!
Scopri tutto sul Brunello di Montalcino DOCG: dalla storia alla produzione, dalle caratteristiche organolettiche alla degustazione. Leggi la guida completa sul nostro sito e diventa un esperto del vino toscano più famoso al mondo.
Emanuele Muzzo visita Sante Marie Colleoni: un'incredibile incontro con Marino Colleoni, uno dei produttori più naturali d'Italia.
Verso Montalcino con Emanuele Muzzo, degustando i migliori vini Toscani: Brunello, Rosso di Montalcino e Piandorino nella tenuta Pian dell'Orino.