Personal sommelier e wine advisor
Parlare di Prosecco di questi periodi è sempre un argomento spinoso.
Ma nelle oltre 600 milioni di bottiglie prodotte tra le varie Docg e Doc, c’è chi pensa ancora alla qualità e cerca di migliorarsi e perseguire sempre questo obiettivo. Purtroppo sono in pochi, forse pochissimi, e per trovarli bisogna andare dove tutto è nato ovvero Valdobbiadene (anche se qualcuno potrebbe parlare del paese di Prosecco vicino a Trieste).
Nella ricerca di queste poche aziende che producono Prosecco di qualità, sicuramente tra le top o forse proprio la medaglia d'oro troviamo l'azienda agricola Silvano Follador. Conosco l'azienda dal lontano 2010 quando in un pranzo al Laite a Sappada il compianto Roberto mi fece assaggiare un loro prosecco metodo classico, parlandone in maniera entusiastica.
La piccola azienda, 3 ettari vitati, di cui 1,5 nella prestigiosa zona Cartizze e 1,5 a Saccol, si trova a Santo Stefano ed è gestita dai fratelli Silvano e Alberta Follador. Alberta è un vulcano di energia positiva, una voglia incredibile di trasmettere e raccontare una Valdobbiadene che sta cambiando velocemente (in meglio o in peggio a voi il giudizio).
Ci racconta la storia dell'azienda, delle sfide passate e nuove, delle difficoltà, del lavoro del fratello Silvano (che si occupa di vigna e cantina, mentre lei svolge anche altri compiti). Nata nel 2000 nei primi anni adottano una viticoltura “convenzionale” producendo circa 100.000 bottiglie di Prosecco all'anno, avvalendosi anche di una consulenza esterna, e il tutto funziona molto bene, la richiesta del prodotto c’è ma ben presto si accorgono che quella non è la loro strada, il vino prodotto non li rispecchia, non ha un’anima propria, è un Prosecco come tanti altri.
Così dopo aver abbracciato prima l'agricoltura biologica nel 2004, poi la biodinamica nel 2005 (quindi niente pesticidi e trattamenti chimici in vigna), nel 2007 decidono di abbandonare la consulenza esterna e cercare di produrre vini più territoriali, e per questo iniziano anche a sperimentare la produzione di Prosecco in metodo classico.
E così pian piano dalla cantina spariscono lieviti selezionati per la prima fermentazione, chiarifiche, filtrazioni (solo alla fine dopo la spumantizzazione in autoclave viene filtrato), enzimi, additivi e correttori vari, abbracciando quindi un’agricoltura e vinificazione naturale, anche se non si definiscono naturali, ma abbracciano una filosofia il meno interventista possibile. Ora sono un’azienda pressoché naturale ma non disdegnano la tecnologia e in cantina utilizzano solo un lievito selezionato da Fleury in champagne, un lievito neutro che viene utilizzato per la seconda fermentazione.
Il vino dopo la fermentazione spontanea affina in botti di cemento fino alla primavera quando viene trasferito in autoclave per la seconda fermentazione. Dopo circa 2 mesi viene imbottigliato dopo una filtrazione e messo in commercio senza alcun dosaggio che è praticamente nullo, infatti si parla di meno di 2 grammi litri, quindi il loro prodotto è un extra brut.
Dal 2020 i fratelli hanno deciso di non proseguire con il metodo classico, perché secondo loro per valorizzare al massimo la tipicità dell'uva Glera il metodo migliore e la rifermentazione in autoclave; non crede inoltre nella rifermentazione in bottiglia (il cosiddetto “Col fondo”).
Producono anche meno di 2000 bottiglie di un vino bianco fermo igt in tappo a vite korked, praticamente un Prosecco fermo, un vino della tradizione (non capisco però se ne hanno interrotto la produzione, noi comunque abbiamo degustato una 2019)
Un’azienda, due fratelli, un punto di riferimento della Valdobbiadene più autentica e artigianale, vini territoriali che vogliono valorizzare al massimo l'uva Glera. Sicuramente tra i migliori Prosecco, anche se io lo considero senza ombra di dubbio il migliore.
Questo Prosecco è l'esempio che anche a Valdobbiadene si possono creare vini stupendi, e che il Prosecco non è quello che troviamo nei vari bar, ristoranti e anche enoteche del bel paese e non solo. Viva il Prosecco, ma quello di Silvano Follador!
è un vino semplice un vino quotidiano che si lascia bere, un vino che ha una gradazione molto bassa, fiori bianchi e frutta bianca al naso, è un vino che vuole mostrare il lato semplice e beverino del Prosecco.
Base Glera con piccole quantità di verdiso, Perera e Bianchetta. Naso floreale, poi frutta fresca, mela verde in primis e anche erbe aromatiche nel finale, al palato è teso, vivace, secco, floreale, sapido, fresco di buona persistenza fruttata che richiama la beva di un secondo calice. È anche dotato di buona struttura che è la cosa che ti lascia basito, e allora chiedi un altro calice. Credo che in due una bottiglia duri al massimo 10/15 minuti. Chapeau!
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