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Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale nelle vendite dei vini rosati. Il rosa ha conquistato il mondo ed è diventato uno status symbol, tutti lo bevono, tutti lo desiderano. Tutti i locali ormai offrono almeno un rosè al calice, che è anche la scelta più frequente di chi non sa scegliere tra bianco e rosso, ricordiamocelo. Comodo, disinvolto, rinfrescante, spesso un bicchiere di liquido rosa è un’ottima scelta, specialmente lontano dai pasti, quando si cerca qualcosa di poco impegnativo, ma che possa comunque regalare un attimo di piacere. Nell’immaginario comune, questi vini sono visti come sinonimo di convivialità e socialità, spensieratezza ed aperitivi, di lunghe, calde serate estive, di cene di pesce in riva al mare. E quando l’estate finisce ovviamente si continua a bere rosè, perchè ormai ci abbiamo preso gusto.
Ovviamente ad un drastico aumento della domanda, anche l’offerta si è adeguata. E’ emblematico il caso di Chateau D’Esclans. Sacha Lichine, visionario genio già proprietario di Prieuré Lichine e Chateau Lascombes a Bordeaux, compra la tenuta in Provenza nel 2006 ad un prezzo ridicolo, ed inizia a produrre quello che diventerà il rosè più famoso, e forse anche il più bevuto al mondo: Whispering Angel. Un vino color rosa pallido, fragrante al naso, delicato in bocca, che ha conquistato tutti, tanto che l’offerta non basta mai a soddisfare la domanda planetaria. Il buon Sacha l’aveva vista lunga. La stessa sete di rosè ha conquistato anche l’Italia, con molte regioni che hanno iniziato a produrre vino rosato, laddove prima se ne vedeva davvero poco. Troviamo rosati da uve Sangiovese, Nerello Mascalese, Lagrein, Negroamaro, Gaglioppo, Pinot Nero, a volte perfino Nebbiolo, Syrah, Cabernet Sauvignon. Il mercato li richiede, e c’è da riconoscere che il livello di questi vini è grandemente migliorato in tutta Italia.
Il rosato si produce da uve rosse vinificate in bianco, rimuovendo le bucce tempestivamente prima che rilascino tutto il loro colore. Ne consegue ovviamente, che più a lungo il vino macera sulle bucce, più scuro sarà il suo colore. E non solo colore si estrae dalle bucce, ma anche tannino, che è un elemento generalmente indesiderato in questa tipologia. Con alcune varietà, come ad esempio Nebbiolo e Syrah, è particolarmente difficile fare del rosè, proprio per il loro alto contenuto di tannini. Per produrre un rosè di buon livello è importante vendemmiare uve fresche, non eccessivamente mature, e soprattutto vinificare a bassa temperatura in acciaio. Questo mondo tuttavia è piuttosto vario, troviamo vini freschi e leggeri da aperitivo, mentre altri prendono una colorazione ed una struttura più intensa, ed assomigliano a tutti gli effetti a dei rossi un po’ scarichi. Proprio per questa variabilità è fondamentale fare attenzione alle sfumature del colore ed alla varietà d’uva, per poter comprendere un vino e la temperatura alla quale andrà poi servito.
Tra le regioni italiane più vocate per questa tipologia di vini, spiccano naturalmente quelle del Sud, ma in tempi recenti stiamo assistendo ad un’importante crescita di qualità in tutte le regioni. La Puglia in particolar modo è stata a prima regione a produrli, ma anche Calabria e Sicilia hanno ottenuto presto risultati molto soddisfacenti. Qui il clima mediterraneo permette di vendemmiare già in agosto uve mature, con acidità elevata. Non vanno però sottovalutate le regioni del Centro e del Nord, che hanno saputo adattarsi al nuovo trend grazie all’inclinazione delle uve presenti nel territorio, come ad esempio il Pinot Nero in Alto Adige, ed il Sangiovese in Toscana.
Un altro ottimo motivo per bere vini rosati, è il loro prezzo quasi sempre molto vantaggioso. Ecco quindi una lista degli 11 vini rosati italiani da comprare nel mese di ottobre 2021.
Negroamaro Rosato di eccellente fattura, in uno stile particolarmente ricco ed opulento. Pieno, rotondo e particolarmente ampio, con note di frutta rossa matura che incontrano echi balsamici e speziati.
Vino che porta i tratti caratteristici dell’Aglianico, speziato e terroso, a contornare le note di frutta rossa. Corpo pieno e ottima bevibilità grazie ad una vena marcatamente salina
Vino spaziale, molto completo e ben strutturato, capace di esprimere ampiezza e profondità. Bouquet molto vasto, frutta rossa, echi vegetali e speziati, a tratti terroso, asciutto in bocca, minerale e sapido, di buon corpo
Greco Nero, Calabrese e Magliocco compongono il blend per questo rosato incisivo e robusto. Apparentemente morbido e disteso, con qualche cenno speziato e balsamico, in bocca mostra grande acidità e sapidità, corpo medio-pieno
Pinot Nero che si mostra nella sua eclettica fragranza, raggiungendo una purezza ed un’eleganza rara nella frutta rossa. Completano il bouquet alcuni cenni erbacei e vagamente carnosi. Medio corpo, tanta acidità
Sangiovese proveniente dal cuore del Chianti, che mostra la sua anima speziata e sapida, a completare le note croccanti di frutta rossa fresca. Medio corpo, grande bevibilità
Corvina, Rondinella e Molinara, crescono secondo i principi della biodinamica su uno splendido terrazzo affacciato sul Garda, a Bardolino. Semplice e fragrante, combina bene le morbide note fruttate a quelle terrose e speziate, corpo medio-leggero, acidità contenuta
Pinot Nero di grande tensione, uno stile di rosè piuttosto leggero, che punta tutto sulla mineralità piuttosto che sull’opulenza. Note vegetali e balsamiche intersecano la frutta rossa freschissima, asciutto e minerale al palato
Un vino che fa la voce grossa, con ben 15 gradi e tantissima frutta matura. Molto evidente anche la tipica nota carnosa/affumicata del Primitivo, ed alcuni cenni vegetali. Stile molto robusto, non il tipico rosè da sorseggiare in spiaggia
Vino molto equilibrato da uve Nero d’Avola e Nocera coltivate nel Nord-Est della Sicilia. Qui la frutta rossa si sposa bene a sfumature agrumate e vegetali di macchia mediterranea. Al palato è verticale, preciso e sapido, con una vena salina nel finale
Il Nebbiolo non è la prima uva che viene in mente se si pensa al rosato, e qui il lavoro svolto è ottimo. Frutta rossa succosa, sfumature tipiche della varietà di viola, liquirizia e tabacco. Grande acidità, corpo medio tendente al pieno
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