Pian dell'Orino: storia e degustazione con Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo

Sommelier Emanuele Muzzo


Personal sommelier e wine advisor

 

Ci troviamo sulla strada che da Montalcino porta a Castelnuovo dell'Abate. Dopo qualche km sulla sinistra si trova la Tenuta Greppo di Biondi Santi. Appena prima, sempre sulla sinistra, si trova una piccola azienda, sicuramente una dei nomi d'eccellenza, un’azienda la cui crescita qualitativa è impressionante: Pian dell'Orino, nome dell'omonima località.

L'azienda nasce nel 1997 per volontà di Caroline Pobitzer, di origine tedesca, della produzione si occupa il marito, enologo tedesco, Jan Herback. Entrambi innamorati del territorio di Montalcino gestiscono con passione e dedizione massima 6 ettari di vigneto su totali 10,5 ha di superficie aziendale (il resto è diviso fra un ettaro di ulivi e bosco).

Jan ha una grande cultura della vinificazione naturale che ha imparato in Francia. Gli ettari vitati sono suddivisi in 4 vigneti, impiantati tutti a Sangiovese con l'utilizzo di 38 diversi cloni di Sangiovese, e diversi portainnesti, nonché sistemi di allevamento diversi (guyot, cordone speronato) scelti in base a degli studi sui suoli dei vari vigneti.

Tutto è condotto secondo i principi della biodinamica e la passione e la cura si Jan sono travolgenti e maniacali, basti pensare che siamo rimasti oltre un’ora nel vigneto Pian dell'Orino, accanto alla cantina, dove ci ha spiegato come lavora in vigna, dal sistema di potatura, alla selezione dei grappoli.

Jan ci dice: “in una viticoltura sana ed equilibrata la terra ci parla, ci chiede e ci racconta, basta saperla ascoltare o meglio, leggere; il vino si fa a questo modo, devi conoscere il tuo terreno, le tue vigne, l’ambiente in cui crescono e qui devi sapere dove e come poter e non poter mettere le mani; il resto, la cantina, c’entra tanto o poco a seconda di che uva ci porti dentro, il tempo poi ti dirà dove puoi arrivare con i tuoi vini, a te basta saggiarli e decidere” Anche per Jan insomma è fondamentale la competizione biologica all'interno dell'ecosistema.

Un grande enologo sicuramente che ha scelto la strada più naturale possibile. Quando ci parla degli altri vigneti ci parla anche della selezione dei vari cru fatti all'interno del vigneto più grande (Bassolino) poi ci racconta della vendemmia, rigorosamente separata per parcella, ci fa vedere la cantina, nella quale non entriamo ma vediamo la zona di affinamento da un vetro. La cura dei dettagli è massima, infatti se in vigna sono banditi i prodotti chimici di sintesi a favore di preparati biodinamici, letami e sovesci, (l'azienda è certificata biologica) in cantina le fermentazioni sono spontanee e si svolgono in acciaio o in tini troncoconici di legno, senza controllo delle temperature e con lunghe macerazioni. L'affinamento come da tradizione avviene in botti grandi.

Alle 4 vigne, si aggiungono una sperimentale e due piccoli vigneti piantati nel 2020:

  • Vigna Pian dell'Orino, vicino all'azienda, meno di un ettaro impianto del 1997 allargato nel 2007
     
  • Vigna Scopeta, a sud tra Castelnuovo e Sant'Angelo in colle, anche qua meno di un ettaro impiantata nel 2005
     
  • Vigna Cancello Rosso, ancora più piccola, attorno al mezzo ettaro, impiantata nel 1997 si trova vicina ad una cava di travertino
     
  • Vigna Pian Bassolino si trova qualche km più avanti della cantina andando verso Castelnuovo. È una vigna di oltre 3 ettari con impianto del 1999. Jan l'ha divisa in Bassolino di Sopra, Vigneti del Versante (da cui derivano 2 Brunello distinti) e Vigna del Rosso di Montalcino.
     
  • Vigna del Moro e poi la piccola vigna sperimentale dove sono piantati i vari cloni e dalle quali si ricaveranno le future barbatelle da selezione massale.
     
  • Vigna Pian dell'Oro vicino all'azienda è un piccolo vigneto dove è stato sviluppato il concetto di vite maritata (praticamente la vigna cresce attorno ad un albero). Gli alberi usati sono acero, prugno, sorbo e gelso.
     
  • Vigna Olivetello in zona Castelnuovo dell'abate. Anche qui piccolo vigneto dove 7 cloni di Sangiovese sono coltivati ad Alberello.

La vendemmia è manuale, in cassette, le rese sono molto basse, con cernita in vigna, infatti vengono raccolti solo grappoli sanissimi e poi selezionati in cantina su tavolo di cernita, sia manualmente che tramite lettore ottico. In seguito fermentazione spontanea e dopo affinamento in botti di rovere che vanno dai 12,5 ai 50 hl con tempo di permanenza che va dai 46 ai 55 mesi per il brunello, dai 24 ai 48 per il Rosso e dai 16 ai 20 per il Piandorino. In cantina niente pratiche invasive, le varie pratiche di decantazione avvengono per caduta naturale seguendo i diversi livelli su cui è costruita la cantina, per i vini niente chiarifiche se non la naturale precipitazione dei depositi, bassissimo l’uso della solforosa

Da queste vigne escono annualmente circa 22.000 bottiglie divise al massimo in 5 etichette (quando l'annata lo consente): Pianadorino IGT, Rosso di Montalcino, Rosso di Montalcino Bassolino, Brunello Vigne del Versante e il Brunello Bassolino prodotto solo in alcune annate eccezionali (2004 Riserva, 2007, 2010, 2012, 2015, 2016).

Vini perfetti, precisi, eleganti, sia negli assaggi dei vini “atti a divenire” delle varie annate che degustiamo con Jan, sia dei vini poi che troviamo in commercio. Veri vini naturali, segno che forse più di qualche produttore italiano dovrebbe farsi un giro a Montalcino da produttori come Jan e Caroline (e altri dei quali vi ho già parlato)

Rosso di Montalcino 2014 frutti rossi, viola, caffe. Al palato sembra di bere un Brunello, fresco, potente, elegante, succoso e con un finale persistente di frutti. Solitamente non consiglio Montalcino con la bistecca ma qua ci sta benissimo.

Brunello di Montalcino Vigne del Versante 2011 Frutti rossi, cassis, ciliegie, prugne poi pian piano si apre e arrivano tabacco, sentori di sottobosco e sentori balsamici. Al palato è fresco, vivo, vibrante, profondo, avvolgente con finale persistente e ritorni fruttati. Grande Brunello.

Grandi espressioni di Montalcino: rosso intenso e succoso, Brunello di grande profondità, dal carattere classico e austero, fruttato ed espressivo. Si tratta di vini di grande complessità, materici, eleganti, prodotti con tanta passione e saggezza seguendo metodi tradizionali e genuini: frutto di vigneti curati in ogni dettaglio. Ogni vino ha una personalità molto spiccata che rispecchia il carattere dello specifico vigneto.

Pian dell'Orino: vini degustati

 

Pian dell'Orino Rosso di Montalcino 2014

frutti rossi, viola, caffe. Al palato sembra di bere un Brunello, fresco, potente, elegante, succoso e con un finale persistente di frutti. Solitamente non consiglio Montalcino con la bistecca ma qua ci sta benissimo.

 

Pian dell'Orino Vigne del Versante 2011

Frutti rossi, cassis, ciliegie, prugne poi pian piano si apre e arrivano tabacco, sentori di sottobosco e sentori balsamici. Al palato è fresco, vivo, vibrante, profondo, avvolgente con finale persistente e ritorni fruttati. Grande Brunello.
Grandi espressioni di Montalcino: rosso intenso e succoso, Brunello di grande profondità, dal carattere classico e austero, fruttato ed espressivo. Si tratta di vini di grande complessità, materici, eleganti, prodotti con tanta passione e saggezza seguendo metodi tradizionali e genuini: frutto di vigneti curati in ogni dettaglio. Ogni vino ha una personalità molto spiccata che rispecchia il carattere dello specifico vigneto

Pian dell'Orino: galleria fotografica

Foto della Tenuta Pian dell'Orino
Vigneti Pian dell'Orino
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