Introduzione Spumante metodo classico Trento DOC

Trento DOC: Le bollicine di montagna

Bollicine di montagna, ovvero Trento DOC (o Trentodoc), questa è la definizione che riassume le caratteristiche di questa bollicina Metodo Classico che profuma del proprio luogo d'origine, il Trentino. Territorio, altitudini e varietà del clima sono gli “ingredienti” speciali di questo spumante pregiato, di cui fa parte il leggendario Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, così come la mano dell'uomo che lo crea. I vini spumanti Trento DOC possono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti di Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Pinot meunier con produzione limitata alla provincia di Trento. Oltre alla coltivazione, anche la vinificazione deve avvenire nella provincia di Trento.

Almeno 15 mesi di permanenza sui lieviti

Lo dice il disciplinare degli spumanti Trento DOC, la permanenza sui lieviti deve essere almeno di 15 mesi con le seguenti ulteriori classificazioni.

  • Brut: uno spumante con almeno 15 mesi di permanenza sui lieviti.
  • Millesimato: uno spumante con almeno 24 mesi di permanenza sui lieviti può fregiarsi dell'indicazione dell'anno di vendemmia in etichetta.
  • Riserva: uno spumante con almeno 36 mesi di permanenza sui lieviti.
Tutti gli associati al consorzio Trento DOC mantengono i loro spumanti sui lieviti molto di più di quello che richiede il disciplinare: una lunga permanenza sui lieviti è sinonimo di qualità per delle bollicine prodotte con il metodo classico senza citare l'evoluzione dei sentori sviluppati.

 

Il carattere Trento DOC

Nella fase finale di produzione dello spumante metodo classico viene deciso il dosaggio (che dipende da una precisa scelta dell'enologo e della casa spumantistica) e si riferisce al quantitativo di zuccheri e vino (si tratta di una miscela segreta di ogni produttore) che viene aggiunto alla bottiglia in fase di sboccatura.

Trento DOC può essere classificato in base al dosaggio, come di seguito indicato:

  • Pas Dosè (o non dosato o dosaggio zero): fino a 3 grammi di residuo zuccherino per litro, senza aggiunta di zuccheri dopo la sboccatura.
  • Extra Brut: la quantità zuccherina finale è compresa tra 0 e 6 grammi per litro.
  • Brut: tra i 6 e i 12 grammi di residuo zuccherino per litro.
  • Extra Dry: da 12 a 17 grammi di residuo zuccherino per litro.
  • Dry, Sec: da 17 a 32 grammi di residuo zuccherino per litro.
  • Demi Sec: fra i 32 e i 50 grammi di residuo zuccherino per litro.

Vino e Trentino

Il territorio trentino è unico, e vanta una tradizione molto antica legata in particolare alla spumantizzazione Metodo Classico. Trento DOC eredita tutto il sapere e la magia del territorio di cui è figlio: Uve di qualità, precisione, esperienza, impegno, costanza e tempo.
In Trentino si fa vino da sempre, le prime testimonianze risalgono al 3.000 avanti cristo. La storia dello spumante metodo classico ha inizio a metà 1800, ma fu dai primi del 1900 che la geniale intuizione di un giovane trentino diede il via a una tradizione che porterà il metodo classico trentino all'apice. Il suo nome era Giulio Ferrari, enologo dell'Istituto Agrario San Michele all'Adige e il suo merito è stato quello di notare, durante i suoi viaggi in Francia, la somiglianza orografica e climatica fra la regione dello Champagne e il suo Trentino. Era il 1902, da allora il processo di spumantizzazione è stato adottato da un numero crescente di viticoltori, oggi fieri produttori di Trento DOC: bollicine di montagna.
Il metodo classico ottiene nel 1993 il riconoscimento della DOC, un'importante certificazione che garantisce la qualità del processo di produzione e l'origine del prodotto, a vantaggio del consumatore che "sa, quello che beve".
 

Ferrari Rosè metodo classico trento doc

Il metodo classico Trento DOC

Uno degli elementi distintivi dello spumante Trento DOC è il suo metodo di produzione denominato “classico” le cui fasi di produzione sono:

  • Vino base (base spumante)
    Dalla vendemmia di uve Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco o Pinot meunier, si ottiene il vino fermo base al quale, una volta imbottigliato, vengono aggiunti lieviti e zuccheri (questa azione si chiama “tiraggio”). Una volta eseguito il “tiraggio”, viene messo a riposo in grandi cataste, in cantine buie e silenziose.
  • Presa di spuma
    Frutto della rifermentazione in bottiglia è la presa di spuma, altro importante momento all'interno del processo di spumantizzazione Metodo Classico. Il vino base sviluppa l'anidride carbonica a cui si devono il perlage, ossia le bollicine e la “spuma”, che si forma versando Trentodoc nel calice.
  • Remuage
    L'operazione nota come remuage è la fase più caratteristica del metodo di produzione classico. Lo scopo è raccogliere i sedimenti (lieviti esausti) nel collo della bottiglia, per eliminarli in seguito, con la sboccatura.
  • Sboccatura
    Dopo il riposo a testa in giù su pupitres, dove avviene la periodica rotazione e il progressivo cambiamento di inclinazione delle bottiglie che agevola il deposito dei lieviti esausti verso il tappo, è necessario eliminarli e questo lo si fa tramite la sboccatura (degorgement).

Solo così nasce un Trentodoc.

 


 

 

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