Prosecco DOC: una guida completa

 

Panoramica del Prosecco DOC

Il Prosecco DOC viene prodotto nell'area nord orientale dell'Italia, precisamente in 4 province del Friuli Venezia Giulia e in 5 province del Veneto. La zona di produzione viene indicata come Prosecco DOC Treviso o Prosecco DOC Trieste quando la vinificazione avviene completamente in queste province. Le uve principali utilizzate sono quelle della Glera, un vitigno autoctono dell'Italia nord orientale, accompagnato da altre varietà fino al massimo del 15%.

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Le origini del Prosecco

Il Prosecco è un vino spumante italiano che ha le sue radici nelle colline tra Conegliano e Valdobbiadene, nella regione del Veneto. La sua origine risale almeno al XVI secolo, quando le uve venivano coltivate nella zona per la produzione di un vino bianco fermo. Tuttavia, la produzione di Prosecco spumante è stata introdotta solo alla fine dell'Ottocento, quando fu sviluppato il metodo Charmat, una tecnica di fermentazione in cui il vino viene rifermentato in grandi botti di acciaio inox. Questo metodo ha permesso di produrre un vino spumante più fresco e fruttato perfetto per gli aperitivi e per i momenti di gioia.

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Tecniche di vinificazione del Prosecco

La vinificazione del Prosecco inizia con la raccolta delle uve, che viene effettuata manualmente per garantire che solo i grappoli di uva più sani e maturi vengano selezionati. Successivamente, le uve vengono pressate delicatamente per estrarre solo il mosto di uva di alta qualità.
Il mosto viene quindi trasferito in contenitori di acciaio inox, dove viene sottoposto a una fermentazione a temperatura controllata per trasformare gli zuccheri naturali delle uve in alcol. Dopo la fermentazione, il vino viene filtrato per rimuovere eventuali impurità.
A questo punto, il Prosecco viene sottoposto a una seconda fermentazione, chiamata rifermentazione, utilizzando il metodo Charmat. In questa fase, il vino viene versato in botti di acciaio inox a pressione, dove viene aggiunto lievito e zucchero per creare le bollicine naturali del Prosecco. La rifermentazione può durare da 1 a 3 mesi, a seconda della qualità del vino e del grado di effervescenza desiderato.
Dopo la rifermentazione, il Prosecco viene filtrato nuovamente per rimuovere il lievito in eccesso e imbottigliato. Il processo di imbottigliamento può essere eseguito in modo tradizionale o automatico, a seconda delle esigenze del produttore.

Metodo Charmat-Martinotti

Il metodo Charmat-Martinotti prevede una seconda fermentazione del vino all'interno di grandi contenitori di acciaio inox, chiamati autoclavi, invece di all'interno della bottiglia, come nel metodo tradizionale della Champagne. In questo modo, il processo di rifermentazione avviene in modo più rapido ed efficiente, riducendo i costi di produzione.
Il processo di rifermentazione viene attivato aggiungendo al vino zucchero e lievito, che fermentano il mosto e producono anidride carbonica. Questo gas viene trattenuto all'interno del contenitore, creando le bollicine che caratterizzano il Prosecco.
Dopo la rifermentazione, il vino viene filtrato per rimuovere i lieviti morti e altri residui, in modo da ottenere un prodotto limpido e chiaro. Successivamente, il vino viene imbottigliato, sigillato e pronto per essere commercializzato.
Il metodo Charmat-Martinotti è diventato il metodo di produzione preferito per il Prosecco, poiché garantisce un processo di rifermentazione efficiente ed economico, che produce vini spumanti di alta qualità, leggeri e fragranti.
Scopri di più sui metodi di produzione del Prosecco

Uve da Prosecco: Glera e altre varietà ammesse

La Glera è l'uva principale utilizzata nella produzione del Prosecco, ed è stata tradizionalmente coltivata nella zona del Veneto. È un'uve di colore verde-giallastro e dal sapore delicato, che contribuisce a creare il caratteristico aroma floreale del Prosecco.
Oltre alla Glera, altre varietà di uve possono essere utilizzate nella produzione del Prosecco, come la Verdiso, la Bianchetta Trevigiana, la Perera e la Glera Lunga. Tuttavia, l'utilizzo di queste uve è limitato e deve essere inferiore al 15% della miscela totale

Il Disciplinare del Prosecco DOC

 La denominazione di origine controllata (DOC) Prosecco è stata creata nel 1969 e inizialmente si estendeva su una vasta area del Nord-Est italiano, comprendendo anche alcune zone in cui le uve Glera non erano tradizionalmente coltivate. Questo ha portato a una produzione eccessiva di Prosecco di bassa qualità.
Nel 2009, la denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) è stata istituita per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e Asolo, limitando la produzione alle zone tradizionali in cui le uve Glera vengono coltivate da secoli. Questo ha garantito la qualità del prodotto, proteggendo il nome e aumentando il valore del Prosecco.
Nel 2019, sono state introdotte nuove regole per la produzione di Prosecco DOC, tra cui l'obbligo di indicare il nome del produttore sulla bottiglia, la riduzione della resa massima dell'uva per ettaro e l'obbligo di utilizzare solo uve provenienti dalla zona di produzione. Queste regole sono state introdotte per garantire una maggiore tracciabilità del prodotto e una migliore qualità del Prosecco DOC. 
Nel 2020 è stata approvata la produzione del Prosecco Rosé DOC ed è stato commercializzato a partire da novembre dello stesso anno.

Prosecco Tranquillo

  • colore: giallo paglierino
  • profumo: fine, caratteristico, tipico delle uve di provenienza
  • sapore: da secco ad amabile, fresco e caratteristico
  • titolo alcolometrico minimo: 10,50% vol
  • acidità totale minima: 4,5 g/l
  • estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l


Prosecco Spumante

  • colore: giallo paglierino più o meno intenso, brillante, con spuma persistente
  • profumo: fine, caratteristico, tipico delle uve di provenienza
  • sapore: da brut nature a demi-sec, fresco e caratteristico
  • titolo alcolometrico minimo: 11,00% vol
  • acidità totale minima: 4,5 g/l
  • estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l
V8 Sior Sandro
Ruggeri: Argeo
JS 90 WS 89


Prosecco Spumante Rosè

  • colore: rosa tenue più o meno intenso, brillante, con spuma persistente
  • profumo: fine, caratteristico, tipico delle uve di provenienza
  • sapore: da brut nature a extra dry, fresco e caratteristico
  • titolo alcolometrico minimo: 11,00% vol
  • acidità totale minima: 4,5 g/l
  • estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l
Forchir: Spumante Rosé
Serena 1881: Rosé Brut 2021


Prosecco Frizzante 

  • colore: giallo paglierino più o meno intenso, brillante, con evidente sviluppo di bollicine
  • profumo: fine, caratteristico, tipico delle uve di provenienza
  • sapore: da secco ad amabile, fresco e caratteristico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol
  • acidità totale minima: 4,5 g/l
  • estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l
Bosco Levada: Frizzante
Bortolomiol: Miòl Vino Frizzante

 

 

Temperatura di servizio adeguata

La temperatura ideale per servire il Prosecco è tra i 6 e i 8°C.

Bicchieri per il Prosecco

In genere, si utilizza un bicchiere a forma di flûte, caratterizzato da un lungo stelo e una coppa stretta e allungata. Questo tipo di bicchiere consente alle bollicine del Prosecco di mantenere più a lungo il loro effervescenza, permettendo di apprezzare meglio il perlage del vino.
Tuttavia, in alternativa al bicchiere a forma di flûte, si può utilizzare anche un bicchiere a tulipano o un bicchiere a calice, che consentono di percepire meglio gli aromi e i sapori in particolare con il Prosecco Brut.

Come degustare il Prosecco

Innanzitutto, si consiglia di servire il Prosecco a una temperatura compresa tra i 6° e i 8°C. Si consiglia di annusare il profumo del vino per coglierne gli aromi, tipicamente floreali e fruttati, con note di mela, pera, pesca e agrumi.
Infine, si può assaggiare il vino, facendolo girare in bocca per apprezzarne il gusto, fresco e fruttato, con una leggera acidità e una nota di dolcezza. Si può notare anche un retrogusto piacevole e persistente.

I migliori abbinamenti cibo-vino del Prosecco

  • Aperitivo e antipasti: tartine, foglie di salvia fritte, tartine o bignè farciti con salmone o storione affumicato, caviale e paté, gamberi in salsa cocktail o formaggi e salumi mediamente stagionati.
  • Verdure: asparagi, radicchio trevisano, ricotta, zucchine, coste, spinaci, sformati di patate o carote, soufflé di zucca o di cavolfiore.
  • Secondi piatti, soprattutto a base di verdura come gli asparagi o un radicchio trevigiano.
  • Pesce: filetti di orata o spigola, molluschi dolci come le capesante, crostacei come gamberi e scampi, carpacci di pesce crudo, insalate di mare come polpo con patate o scampi e carciofi crudi.
  • Formaggi come la ricotta, soprattutto abbinata a torte rustiche o ortaggi come zucchine e melanzane.
  • Salumi come mortadella o prosciutto cotto.

I migliori produttori di Prosecco DOC

Ecco una lista di alcune delle cantine produttrici di Prosecco DOC

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