Braida rappresenta l'unione tra la risata contagiosa di Raffaella e lo sguardo contemplativo di Giuseppe, due fratelli che incarnano l'eccellenza di una famiglia vinicola italiana. Il loro patrimonio genetico e comportamentale viene consolidato ed espanso grazie al duro lavoro quotidiano, condividendo i risultati migliori con il team di collaboratori, la loro amata città natale, Rocchetta Tanaro, e tutti coloro che apprezzano i loro vini.
Braida è il "bosco dei pensieri" situato sulle colline di Montebruna, dove le giovani piantine di Barbera sono allineate in attesa di diventare una nuova vigna. Qui, la biodiversità e il rigoroso processo produttivo si uniscono al genio, alla fantasia e al rispetto della tradizione.
Braida racconta la storia della Barbera, dalla sua espressione più leggera e spensierata a quella più profonda e sensuale.
Inoltre, rappresenta la nuova e avventurosa scommessa dei vini bianchi di Langa, con Nascetta, Chardonnay e Riesling.
"Braida" era il soprannome del padre di Giacomo, Giuseppe Bologna, che giocando a pallone elastico aveva conquistato per la sua somiglianza con il campione di questo sport. Da suo padre, Giacomo ha ereditato non solo il soprannome, m anche la passione per lo sport e per i cavalli, nonché un vasto vigneto di Barbera sulle colline di Rocchetta.
La storia di Braida è strettamente legata a quella di Rocchetta Tanaro, un piccolo centro del Monferrato astigiano. La canzone "Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa", scritta da Paolo Frola e Gianni Mura, è stata ispirata dalla Barbera di Rocchetta e da alcune delle dieci vigne che la compongono, tra cui alcune di proprietà della famiglia Bologna, che attualmente le coltiva.
L'avventura imprenditoriale di Giacomo Bologna ha inizio nel 1961 con la prima vendemmia della Barbera del Monferrato vivace "La Monella", che decide di imbottigliare e presentare al Concorso nazionale dei vini Douja d'Or di Asti nel 1969, vincendo la medaglia d'oro che gli permette di partecipare gratuitamente alle fiere di Genova, Torino e Milano, dove si confronta con altri produttori sul tema della Barbera.
Negli anni '80, Giacomo Bologna inizia a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera - barrique, che culmina con la creazione del Bricco dell'Uccellone, un vino che ottiene il successo grazie anche all'approvazione dell'enologo californiano André Tchelistcheff. Altri due vini Barbera nascono in quegli anni: il Bricco della Bigotta nel 1985 e l'Ai Suma nel 1989, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve.
Nel 1988 la famiglia acquista la tenuta Serra dei Fiori a Trezzo Tinella, dove, insieme ai fratelli Renzo e Valerio Giacosa e con l'aiuto del docente di viticoltura ed enologia Roberto Macaluso, impianta varietà bianche, tra cui la Nascetta, dando inizio al progetto dei vini bianchi Braida.
Negli anni '90 vengono realizzati importanti progetti come il Moscato di qualità da un singolo vigneto, prodotto da un'area di terreno a Mango, nelle Langhe, e l'unione dei molti appezzamenti di terreno che oggi costituiscono l'estesa vigna di Montebruna.
Nel 2021 viene avviato l'impianto del bosco di querce a Montebruna, dimostrando l'impegno dell'azienda nella promozione della biodiversità e della sostenibilità ambientale.
La cantina Braida è un'azienda a conduzione familiare guidata dai fratelli Raffaella e Giuseppe Bologna, situata nel cuore del Monferrato astigiano.
La passione per il territorio e la tradizione vitivinicola caratterizzano la filosofia dell'azienda, che si dedica alla valorizzazione della biodiversità e al rigore produttivo. Braida produce principalmente Barbera, in diverse varianti dallo stile leggero e scanzonato a quello profondo e sensuale. La cantina ha un forte legame con il paese natale di Rocchetta Tanaro, dove la famiglia possiede una vigna di Barbera.
Braida dimostra inoltre un forte impegno per la biodiversità del territorio, come dimostrano le nuove barbatelle di Barbera all'Asinara.
Le proprietà Braida si estendono tra le colline del Monferrato astigiano e le Langhe, zone rinomate per la produzione di pregiati vini.
I vigneti di Rocchetta Tanaro presentano una composizione principale di terreni di medio impasto, costituiti da una miscela di sabbia e argilla in egual misura. Grazie a queste caratteristiche del terreno, i vini prodotti in questa zona presentano uno spettro aromatico e gustativo particolarmente intenso e complesso, rispetto a quelli ottenuti da terreni più sciolti.
Il terreno di Castelnuovo Calcea è composto da sabbie calcaree, il che lo rende leggero e incline a riscaldarsi rapidamente e profondamente. Ciò permette alle radici di iniziare a lavorare in anticipo rispetto ad altri terreni.
Il terreno di Costigliole d'Asti è caratterizzato da una composizione argilloso-calcarea e un'ottima esposizione collinare, fattori che contribuiscono a donare ai vini prodotti in questa zona un grande corpo e profumi particolarmente intensi.
Grazie alla prevalenza di sabbia calcarea nel terreno, l'acqua può drenare facilmente, consentendo alle piante di crescere vigorose senza produrre eccessivi quantitativi di vegetazione.
I vigneti si sviluppano su terreni sciolti con una ricca presenza di sabbia mista a marna calcarea. L'esposizione a sud e la conformazione a forma di anfiteatro naturale della collina consentono una maturazione lenta e tardiva delle uve, grazie agli sbalzi termici. Questo contribuisce a donare ai vini della Serra dei Fiori una piacevole profondità ed eleganza.
La cantina Braida vanta numerosi vini di grande popolarità e richiesti dai consumatori, di seguito è presente una lista dei vini più venduti.
La Monella è il primo vino prodotto da Braida e prende il nome dalla botte di Barbera più esuberante della cantina del nonno, sulla quale era scritto il nome dell'etichetta con il gesso.
Si tratta di un Barbera del Monferrato frizzante DOC prodotto con uva Barbera al 100% proveniente da terreni diversi con una densità media di 5000 piante per ettaro.
Dopo una decina di giorni di macerazione sulle bucce, il vino viene fatto maturare in acciaio per almeno quattro mesi e successivamente prende la spuma in autoclave.
Dopo altri due mesi di affinamento in bottiglia, "La Monella" presenta un colore rosso rubino violaceo sgargiante, una schiuma briosa e un profumo fragrante con sentori di frutta rossa. Al gusto, è molto fresco, vivace e morbido, con un buon corpo. È consigliato servirlo a una temperatura di 8-12°C in primavera ed estate e 18°C in autunno ed inverno.
Bricco dell'Uccellone prende il nome dal soprannome di una donna che viveva sulla collina delle vigne, a cui il vino è dedicato. È un Barbera d'Asti DOCG prodotto con uva Barbera al 100% proveniente dalle colline di proprietà a Rocchetta Tanaro.
Il vino viene fatto macerare sulle bucce a temperatura controllata per 20 giorni, poi affina per 12 mesi in botti di rovere e successivamente un anno in bottiglia.
Al gusto, "Bricco dell'Uccellone" ha un colore rosso rubino molto intenso con riflessi granata, un profumo ricco e complesso con sentori di frutta rossa, piccoli frutti, spezie mentose, vaniglia e liquirizia. Il sapore è generoso, di gran corpo e notevole struttura, con una lunghissima persistenza aromatica. Si consiglia di servirlo a una temperatura di 17-18°C e di abbinarlo a grandi piatti di carne, arrosti e formaggi stagionati.
Il vino Bricco della Bigotta è un Barbera d'Asti DOCG prodotto con uve Barbera 100% nelle colline vitate di Rocchetta Tanaro.
La macerazione sulle bucce dura 20 giorni, seguita da un affinamento in barrique per 15 mesi e in bottiglia per un altro anno.
Il colore è rosso rubino con riflessi violacei e il profumo è intenso con note di liquirizia, viola, prugna e vaniglia.
Il gusto è vigoroso ed equilibrato con note di frutta e spezie. Il vino si abbina bene con arrosti di carne, cacciagione e formaggi a pasta dura.
Il servizio ideale è a una temperatura di 17-18°.
Prodotta da Giacomo Bologna nel 1989 contro il parere degli altri. Il vino viene prodotto solo nelle annate migliori con uve Barbera da raccolta tardiva e matura 15 mesi in barrique di rovere, poi un anno in bottiglia. Ha un colore rosso rubino intenso, profumi di frutta, vaniglia, liquirizia e cacao, e un sapore pieno, armonico e persistente, ideale per accompagnare grandi piatti di carne e formaggi stagionati. Va servito a 18°C.
Il Bacialé è un vino prodotto nel Monferrato Rosso DOC, che deve il suo nome al sensale che combinava i matrimoni in dialetto piemontese. Il vino è ottenuto dall'assemblaggio di varie uve, tra cui Barbera, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Pinot Nero, provenienti da diverse proprietà tra Castelnuovo Calcea, San Marzano Oliveto e Rocchetta Tanaro.
Le uve sono raccolte a mano, selezionate e vinificate separatamente in tini di acciaio a temperatura controllata, con rimontaggi e délestage per circa tre settimane. Successivamente, i vini maturano in barrique per un anno, prima dell'assemblaggio. Il vino può variare percentualmente ogni anno e deve essere servito a 16-18°.
Esistono diversi abbinamenti per gustare al meglio i vini della cantina Braida Giacomo Bologna, ad esempio:
La Barbera "La Monella" si abbina bene con piatti di salumi, pastasciutte e intingoli saporiti. È perfetto con bolliti, grigliate miste, arrosti e umidi di carni rosse e con cacciagione delicata. La temperatura di servizio ideale è di 8° C in un calice alto ed ampio che lascia fluire i profumi. Inoltre, in abbinamento ai piatti della tradizione lombarda e piemontese tipici della stagione invernale, può anche essere servito a 18° C.
Tra i primi piatti, si consiglia di servire il Bricco dell'Uccellone con la pasta al sugo di carne o con il risotto ai funghi, mentre tra i secondi piatti, l'agnello e la tagliata di manzo sono perfetti per accompagnare questo vino. Il filetto al pepe verde è un'altra deliziosa scelta, in grado di bilanciare l'aromaticità delle spezie con la potenza e la struttura del vino.
Per completare l'esperienza gustativa, i formaggi stagionati si abbinano perfettamente al Bricco dell'Uccellone, soprattutto quelli dal sapore intenso come il pecorino o il gorgonzola. Infine, le tagliatelle ai funghi e lo spezzatino di carne e selvaggina completano l'elenco dei piatti ideali per esaltare le caratteristiche di questo pregiato vino piemontese.
Un vino di grande personalità, perfetto per accompagnare piatti importanti e saporiti. Questo vino si abbina perfettamente con l'arrosto di carne, la carne rossa in umido e lo spezzatino di carne e selvaggina. Inoltre, le scaloppine ai funghi, il filetto al pepe verde e le tagliatelle ai funghi sono ottime scelte per valorizzare il sapore di questo vino. Infine, non possiamo dimenticare i formaggi stagionati e la pasta all'amatriciana, che si sposano perfettamente con il carattere intenso e complesso del "Bricco della Bigotta". Scegliere questo vino per accompagnare i propri piatti, significa garantire un'esperienza di gusto indimenticabile, caratterizzata da sapori intensi e piacevoli.
Si consiglia di abbinare "Ai Suma" con tagli di carne pregiati come la tagliata di manzo, il filetto al pepe verde e la selvaggina, ma anche con piatti di pasta come il risotto ai funghi e la pasta al sugo di carne.
Inoltre, "Ai Suma" si sposa perfettamente con formaggi stagionati e di media stagionatura, grazie alla sua struttura importante e ai suoi tannini robusti.
Il vino "Il Baciale" è un rosso che si sposa perfettamente con molte pietanze. Particolarmente indicato per i primi piatti, come la pasta all'amatriciana o gli gnocchi al ragù, esprime il suo carattere anche con la grigliata di carne e l'arrosto di carne. Per un abbinamento più raffinato, si consiglia di servirlo con scaloppine ai funghi o una cotoletta alla milanese. Gli affettati e salumi, insieme ai formaggi di media stagionatura, sono una scelta sempre vincente per accompagnare questo vino.