Il Barbaresco fu, assieme al Barolo, una delle prime denominazioni riconosciute in Italia, precisamente nel 1966.
A Cuneo, la coltivazione del nebbiolo ha origini antichissime, secondo alcune ricerche infatti, i Galli vennero attratti dal vino "Barbaritium" e arrivarono in Italia proprio per questo motivo. Altre ricerche sostengono invece che il nome Barbaresco derivi dal termine "barbaro" essendo questi ultimi coloro che causarono la caduta dell'Impero Romano.
L'anno da tutti riconosciuto come quello che certifica la nascita del Barbaresco è il 1894, simultaneamente alla fondazione della Cantina Sociale di Barbaresco.
Uno dei nomi storici per quanto riguarda il Barbaresco è sicuramento Domizio Cavazza, un agronomo Modenese che venne nominato primo Direttore della Scuola Enologica Reale di Alba nel 1881. Domizio Cavazza coltivò Nebbiolo per molti anni e con altri 9 viticoltori locali fondò la Cantina Sociale, che, dotata dell'attrezzatura ideonea alla produzione di Barbaresco, iniziò a produrre questo vino come lo conosciamo oggi.
Nel periodo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale il Barbaresco attraversò un periodo buio a livello di fama, causa anche la prematura morte di Cavazza nel 1915. Fu solo nel 1950 che si riscoprì questo vino grazie a una nuova generazione di produttori storici, tra cui Bruno Giacosa e Angelo Gaja.
Uno degli enti che oggi si occupa di promuovere il Barbaresco a livello internazionale è l'Enoteca Regionale del Barbaresco, inaugurata nel 1986 per incentivare la promozione della produzione vitivinicola della zona. Ad oggi, l'Enoteca rappresenta i vini Barbaresco di 134 cantine produttrici di Barbaresco.
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Il Barbaresco DOCG deve essere composto unicamente da uve del vitigno Nebbiolo, che provengano dalla zona compresa tra i comuni di Barbaresco, Neive e Treiso (in provincia di Cuneo). La zona di provenienza delle uve condiziona le caratteristiche del Barbaresco: i vini che provengono dai colli di Barbaresco e Neive sono strutturati e potenti ma anche morbidi, fruttati e fini; mentre quelli provenienti dai colli di Treiso hanno caratteristiche più incentrate sulla finezza/eleganza che sulla struttura. La vinificazione del Barbaresco si compone di un periodo di affinamento della durata di almeno 26 mesi (9 di questi in legno). Per le versioni riserva invece, l'affinamento deve essere di almeno 50 mesi di cui sempre almeno 9 in legno.
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