Fiano di Avellino DOCG


Introduzione alla storia del Fiano di Avellino DOCG

La storia del Fiano di Avellino DOCG

Il Fiano di Avellino è prodotto nella provincia di Avellino ed ha una storia millenaria, strettamente collegata alla Grecia.
Il vitigno del Fiano fu importato in Italia dai Greci, questo vitigno era originariamente chiamato 'Vitis Apicia'. Le prime viti in Italia vennero coltivate a Lapio, una località che successivamente prese il nome di quest'uva e dove tutt'ora si produce il Fiano di Avellino DOCG.
Il nome 'Vitis Apicia' deriva dalla particolarità di questo vino di attirare nei vitigni gli sciami di api, questo grazie al dolce profumo dell'uva. Successivamente Apina si trasformò in Apiana, successivamente in Afiana fino ad arrivare all'attuale Fiano.

L'exploit produttivo di questo vitigno si verifica intorno al 1800, quando l'export arriva a cento milioni di litri e l'Irpinia decide di orientare l'economia locale sulla viticultura, arrivando a realizzare la prima ferrovia dell'Avellinese.
Nel 1882 Michele Carlucci, direttore della scuola di Viticoltura ed Enologia di Avellino, progetta e rende disponibile ai viticoltori una serie di metodi per allineare la qualità del Fiano di Avellino alla sua richiesta commerciale.

Uno degli enti che oggi si occupa di promuovere il Fiano di Avellino DOCG a livello internazionale è Il Consorzio Tutela Vini di Irpinia. Il consorzio nasce come associazione volontaria, non avente scopi di lucro, promosso dagli operatori economici coinvolti nella singola filiera produttiva e dalle cantine produttrici di Fiano di Avellino
con l'obbiettivo di tutelare le produzioni agroalimentari locali.
I prodotti tutelati, ritenuti meritevoli di particolare protezione giuridica, vengono inseriti in specifici regimi di qualità istituiti e regolamentati dalla normativa comunitaria, e risultano iscritti negli appositi registri europei delle denominazioni in questione.

consorzio tutela vini irpinia

Caratteristiche

Il Fiano di Avellino DOCG ha caratteristiche diverse a seconda del territorio di coltivazione:

  • Lapio - Il Fiano è decisamente strutturato, di elevata mineralità ed acidità, simile ad un vero e proprio vino di montagna.
  • Summonte - Il terreno è difficile da lavorare e questo si traduce in un vino concentrato, potente e dalla note fruttate.
  • Montefredane - Il territorio è cretoso e argilloso, questo esalta gli aromi minerali e promuove la longevità del Fiano.
  • Fascia collinare ad est di Avellino - Sono molti i terreni che caratterizzano questa area, il loro suolo sabbioso produce vini con note aromatiche che ricordano la nocciola.

Abbinamenti

Il vino Fiano di Avellino DOCG si degusta in modo ottimale se abbinato con piatti a base di pesce, frutti di mare, fritti misti, pollo e carne bianca, ma anche con insalate e formaggi freschi e risotti leggeri a base di pesce o verdure; va servito tra gli 8 e i 10 gradi e si può degustare anche come aperitivo.
Uno dei migliori abbinamenti è quello con la Mozzarella di Bufala, prodotto tipico di questo territorio.